Elezioni Cosenza, tra Pd e Forza Italia tocca al Commissario fare chiarezza

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COSENZA – Prosegue a Cosenza il reciproco scambio di accuse tra il Partito Democratico e Forza Italia. Il dibattito politico sui programmi ha lasciato il posto ad uno scontro violento nei toni, destinato a proseguire almeno fino al voto del prossimo 5 giugno. La questione è ormai nota e riguarda i debiti personali di Mario Occhiuto, le istanze dei creditori tese a pignorarne il compenso da sindaco e le presunte omissioni del comune. Questa la tesi dei dirigenti del Pd, ribadite dal segretario provinciale Luigi Guglielmelli e dai parlamentari democrat di Cosenza: Palazzo dei Bruzi ha ignorato l’ordine del Tribunale di accantonare parte dell’indennità erogata al primo cittadino, con cui si sarebbero dovute soddisfare le istanze dei creditori. Di conseguenza, sostengono gli esponenti del Partito Democratico, tocca al Comune assumersi l’onere del pagamento di tali debiti salvo poi avvalersi della facoltà di recuperare le somme da Mario Occhiuto. Tale contenzioso, secondo il Pd, determina l’incompatibilità di Mario Occhiuto con la carica di Sindaco. Sull’argomento è stata rivolta una interrogazione al Ministro degli Interni Alfano. Ma l’inquilino del Viminale è stato interpellato anche da Jole Santelli e Roberto Occhiuto di Forza Italia, i quali chiedono ad Alfano di verificare se “gli atti di mistificazione e di calunnia posti in essere dai dirigenti del Pd cosentino, non rappresentino il tentativo surrettizio di turbare la regolare e democratica competizione elettorale”. I forzisti poi rincarano la dose, sottolineando che il candidato del Pd, Carlo Guccione, è indagato nell’inchiesta Rimborsopoli e che la sua eventuale condanna anche in primo grado ne comporterebbe la decadenza. La sensazione è che Alfano abbia affari più urgenti da sbrigare: nessuno si aspetta alcuna risposta in merito. D’altra parte anche il suo partito si è defilato dalla campagna elettorale a causa del grave errore formale, determinante per l’esclusione della lista approntata da Ncd in favore di Enzo Paolini. Chi avrebbe il dovere di fare chiarezza su questa vicenda è il commissario prefettizio Angelo Carbone, al quale non dovrebbe risultare difficile consultare gli uffici, ottenere informazioni in merito ed offrire ai cittadini un quadro genuino e veritiero della vicenda, scevro da condizionamenti e non avvelenato dalla contrapposizione politica. Qualcuno gli dica che i tempi di Ponzio Pilato sono finiti.

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