ASP Catanzaro, appuntamento con la formazione nell’ambito del progetto “Rosa bianca”

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CATANZARO – Dopo la recente presentazione e apertura del percorso “Rosa Bianca” nell’ospedale “Giovanni Paolo II” di Lamezia Terme, si sono concluse a Lamezia Terme le giornate formative dedicate alla preparazione delle figure professionali coinvolte nel Progetto pilota per migliorare l’assistenza alle donne e, in genere, a tutti i soggetti vittime di violenza e offrire loro consulenza medica, legale e psicologica gratuita”.
L’evento, al quale ha portato i saluti il Direttore generale dell’ASP di Catanzaro, dott. Giuseppe Perri, è stato presentato dalla dott.ssa Caterina Ermio, medico neurologo dell’ASP di Catanzaro, presidente nazionale Associazione donne medico nonché responsabile del Progetto e responsabile scientifico del corso e dalla dott.ssa Renata Tropea, dirigente medico del Pronto soccorso del “Giovanni Paolo II”.
Il corso, organizzato e pianificato dall’unità operativa “Formazione e Qualità” diretto dalla dott.ssa Clementina Fittante e di cui è prevista una seconda edizione per il 16–17 giugno prossimi, era rivolto a tutto il personale sanitario coinvolto nell’assistenza primaria e che riveste un ruolo importante nella diagnosi e nell’intervento precoce su donne, minori o altri soggetti che subiscono violenza, ma è stato chiamato a parteciparvi ogni professionista che con la sua specialità può contribuire a rilevare il fenomeno violenza attraverso l’individuazione degli eventi sentinella nascosti. Scopo dell’iniziativa quello di informare e formare i medici e gli infermieri del Pronto Soccorso Triage e il personale per dare risposte di salute a una delle cause di morte e di malattia più importante riconosciuta dall’OMS.
Medici di famiglia, pediatri, odontoiatri e farmacisti, sono figure che per motivi differenti possono incontrare soggetti che hanno subito violenza, raccogliere le loro confidenze e richieste di aiuto. I medici di Pronto Soccorso, insieme a tutto lo staff ospedaliero devono essere formati a capire gli aspetti nascosti della violenza e sapere aiutare nel modo più idoneo la vittima. Inoltre, i medici legali e le forze dell’ordine esprimeranno le loro competenze per una formazione condivisa e sempre opportuna per la tutela del debole.
Il fenomeno della violenza di genere, in costante aumento, costituisce un problema di salute pubblica globale. Si tratta di un fenomeno complesso, la cui soluzione richiede un coinvolgimento delle istituzioni e del tessuto sociale del nostro Paese. E’ dunque necessario che i sistemi di salute pubblica svolgano un ruolo sempre più attivo nel contrasto alla violenza, spesso prevenibile e prevedibile per attuare le tematiche dell’appropriatezza e della tutela della salute espresse con l’ultimo decreto del Ministero.
Con il contributo di varie professionalità e dei rappresentanti di Magistratura, Questura, Avvocatura e Carabinieri, il corso ha consentito di esplorare la normativa attuale in materia di violenza sulle donne con particolare attenzione alle norme sullo stalking, ordine di allontanamento e ordine di protezione. Ha offerto, inoltre, l’opportunità di approfondire i temi riguardanti la tutela della vittima, gli obblighi del personale sanitario, le indagini di polizia giudiziaria e il ruolo della Procura della Repubblica. Non sono mancati, infine, riferimenti all’etica degli interventi e libertà di scelta della donna vittime di violenza.
Nel corso dell’evento, al quale hanno preso parte altre Aziende sanitarie e ospedaliere della Calabria, è stato presentato il protocollo operativo tra il settore sanitario e i rappresentanti delle altre istituzioni coinvolte in un’azione sinergica per garantire l’assistenza e il sostegno alle vittime di violenza.

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