Corte di Strasburgo condanna l’Italia per la situazione nelle carceri

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CETRARO (CS) – “Strasburgo ci condanna ancora. Non c’è dubbio che siamo criminali, recidivi ed abituali nel violare i diritti umani fondamentali riconosciuti e garantiti non solo dal diritto interno ma anche da quello europeo ed internazionale”. Lo ha detto l’Ecologista Radicale Emilio Quintieri subito dopo che la Corte dei Diritti dell’Uomo di Strasburgo, all’unanimità, accogliendo i ricorsi proposti da alcuni detenuti rinchiusi nelle Carceri di Piacenza e Busto Arsizio, ha nuovamente condannato la Repubblica Italiana per violazione dell’Art. 3 della Convenzione Europea per la Salvaguardia dei Diritti Umani e delle Libertà Fondamentali che proibisce la tortura ed i trattamenti inumani e degradanti. Questa sentenza, seppur non ancora definitiva, è una “sentenza pilota” per quanto riguarda la questione del sovraffollamento delle carceri italiane.  E’ stato deciso di applicare la procedura della “sentenza pilota” in considerazione dell’elevatissimo numero di ricorsi provenienti dalle strutture penitenziarie italiane. La Corte di Strasburgo, Seconda Sezione, presieduta dal lituanese Danutè Jocienè, ha ribadito che la detenzione non comporta la perdita dei diritti garantiti dalla Convenzione Europea che l’Italia ha sottoscritto nel 1950 per cui ha ritenuto di condannare lo Stato al pagamento di 100.000 euro di risarcimento danni diffidando lo Stato di porre in essere, entro un anno, ogni più utile rimedio, per interrompere la flagrante e continua violazione dei diritti umani che si consuma da anni nelle carceri italiane. Stesso invito, in precedenza, era stato effettuato anche dal Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa.

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