“Upupa” di Antonio Orfanò in Scena il 26 e 27 Gennaio al Rendano

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COSENZA – La fonte di ispirazione è la commedia “Gli uccelli” di Aristofane, testo eternamente attuale, nonostante sia stata rappresentata per la prima volta nel 414 a.c.
Antonio Orfanò, autore dello script e regista di “Upupa – My dream is my rebel king” (Il mio sogno è il mio re ribelle), lo spettacolo che andrà in scena al Teatro “Rendano” sabato 26 gennaio (ore 20,30) e domenica 27 gennaio (ore 18,00) per la stagione di prosa, ne ha tratto spunto per una nuova rilettura che ha visto il suo debutto in prima nazionale a Taormina Arte per poi essere rappresentata a Torino, per le Olimpiadi della cultura di Luca Ronconi, ed anche a Siracusa, Atene, Bruxelles e Parigi.
La vicenda è arcinota e narra di due vecchi ateniesi, Pistetero ed Evelpide, che, stanchi e disgustati della loro patria (dove imperversano delatori e maniaci dei processi), decidono di emigrare. Guidati da una cornacchia e da un corvo, raggiungono Tereo, un uomo trasformato dagli dèi in upupa, e gli manifestano la loro intenzione di stabilirsi in un luogo dove poter vivere tranquilli. Anzi, Pistetero lancia a Upupa una proposta: fondare una città nell’aria, la cui particolare collocazione, tra cielo e terra, permetterà agli uccelli di comandare sugli uomini e diventare addirittura più potenti degli dei.

La regia e la sceneggiatura di Orfanò tracciano il percorso dell’uomo, dalla ricerca di libertà alla distruzione del sogno di un mondo ideale, Upupa, che i protagonisti raggiungono a fatica. La distruzione di questo sogno è causata dal forte desiderio di potere, un potere ingannatore che si intrufola nel mondo “puro” e priva gli uomini dei propri sogni. La critica che ha già recensito lo spettacolo di Antonio Orfanò (produzione della compagnia “La Chapliniana” di Roma in collaborazione con “Taormina Arte”) ne ha parlato come di “una parabola sulla fragilità dell’uomo con le sue debolezze. Una leggenda moderna su temi antichi dove comunque trionfa la fantasia.” Secondo il regista Antonio Orfanò “Upupa è una metafora senza tempo, il simbolo della speranza di un mondo più bello, più armonioso. L’intreccio di stili e di miti è tale da disarmare qualsiasi spettatore, che sarà chiamato a sognare e riflettere.” Al “Rendano” di Cosenza reciteranno, insieme ad Antonio Orfanò, anche Lorenza Caroleo, Simone Francia, Emanuele Banchio, Giuseppe Mortelliti, Giulio Fazio, Erica Iannello, Stefania Piffano, Barbara Acora.

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