RENDE (CS) – Quanto accaduto un paio di giorni fa a Rende in Via della Resistenza ha davvero dell’incredibile. Le due dipendenti dell’attività commerciale del gruppo “Acqua e Sapone”, con oltre 700 negozi sparsi per tutta la penisola, hanno trovato una brutta sorpresa, recandosi al lavoro. Di fronte al negozio hanno trovato ad attenderle una persona, che ha comunicato loro che non avrebbero lavorato quel giorno e neppure i seguenti. Perentoria la motivazione: licenziamento in tronco. Il sinacato Uiltucs di Cosenza, cui le due lavoratrici erano iscritte da tempo, ha dichiarato in proposito: «Oramai siamo abituati a vederne di tutti colori, aziende che arrivano e decidono di scavalcare qualsiasi tipo di relazione sindacale prevista dai CCNL, responsabili del personale improvvisati che ignorano completamente la materia lavoristica e contrattuale e che gestiscono personale come si faceva 50 anni fa, trascurando diritti acquisiti e basilari, buttando lavoratori per strada come se fossero merce non più utilizzabile. La chiusura improvvisa del punto vendita sito a Commenda di Rende in Via della Resistenza (di fronte la Chiesa Sant’Antonio) ci lascia di stucco e arriva come un fulmine a ciel sereno, perché a sentire le due lavoratrici il negozio andava molto bene, si lavorava sempre tant’è che in alcune giornate era necessario l’aiuto di una terza persona, e nulla lasciava presagire qualcosa del genere. Possiamo chiaramente immaginare che è nella libertà aziendale fare i conti con numeri e bilanci, ma arrivare a decidere di chiudere un punto vendita dalla sera alla mattina senza preavviso crediamo non sia plausibile. Tale atteggiamento lascia spazio a dubbi e incertezze che l’azienda ad oggi non ha minimamente inteso chiarire nonostante i nostri solleciti. La decisione di chiusura in sordina del punto vendita e il licenziamento di queste due lavoratrici avviene in un modo e con un metodo che non ci aspettavamo da un buon gruppo imprenditoriale, unitamente ad una scelta di chiusura alle relazioni sindacali. Ci ritroviamo a fare un tuffo nel passato quando alcuni diritti erano ancora pura utopia e si doveva lavorare a testa bassa, e tutto ciò portato da una politica che con i suoi discutibili provvedimenti sulla sfera del lavoro ha innalzato lo scontro tra lavoratori e aziende. Dovremo dire sempre Signorsi altrimenti rischiamo il licenziamento? Dovremo aspettarci altre chiusure repentine e altre sorprese da parte di questa azienda? Noi non ci stiamo e faremo in modo che la giustizia possa ridare a queste persone oggi licenziate la dignità che ogni lavoratore merita e che è stata tolta in pochi minuti in modo alquanto discutibile e con metodi sconcertanti e non consoni ad un gruppo del genere, cosi come vigileremo, ogni giorno, su eventuali nuove aperture “Acqua e Sapone” che potrebbero esserci nel negozio ad oggi chiuso».
“Acqua e Sapone” è, infatti, una delle catene più note di tutta Italia, facente parte della società 4 Erre S.r.l. di Napolo che, insieme ad altre S.r.l nella provincia di Cosenza, fa capo al gruppo capofila che le gestisce con questo marchio, cioè la Reale S.p.A. di Napoli.