MENDICINO (CS) – Ci sono giornate che profumano di storia, di cultura e integrazione e ci sono luoghi in cui tutto questo è tangibile : Mendicino. «Sono contento di essere qui per la serata conclusiva del mio tour in Calabria- dice il regista Mimmo Calopresti nel corso del workshop a Palazzo Del Gaudio- Campagna. Ho visitato Scilla, Crotone e Trebisacce facendo vedere i miei film per far scoprire questa Regione. Ho pensato di costruire un circuito in questa Regione da sempre messa da parte, una Regione che occupa gli ultimi posti. C’è cultura, accoglienza. La ricchezza c’è e l’ho vista con i miei occhi. Ho visto in questo paese qualcosa che mi riporta indietro, che va contro l’omologazione che si vede nelle grandi città. Oggi la battaglia da combattere è il recupero del circuito del benessere a partire dalla cultura». «È un cinema aperto quello di Mimmo Calopresti- dice l’attrice Rita De Donato- un cinema che parla e guarda a ciò che accade nel mondo». «“Uno per tutti”, l’ultima pellicola di Calopresti che tra poco verrà proiettata in Piazza San Giuseppe- racconta Alessandro Russo- è il frutto di una gestazione attraverso il workshop che si è svolto a Mendicino presso la Fondazione Carical a cui hanno partecipato trenta studenti dell’Unical». “Uno per tutti” è il giuramento di tre bambini, è la storia di giochi di potere, di gerarchie non ribaltabili, di rapporti ormai logori che si trascinano nel tempo. La città di Trieste è il set su cui si muovono Gil, Vinz e Saro tre amici di infanzia che si incontrano dopo trent’anni. Tre adulti figli della modernità, delle incertezze, smarriti di fronte ad un mondo che partorisce adolescenti che delinquono per noia, figli di quei ragazzi che trascorrevano i pomeriggi a giocare in cortile. Corruzione morale e materiale sono lo specchio del malessere della società e del crollo di valori da cui nessuno può salvarsi. Amori taciuti, ansie quotidiane, l’eccessivo permissivismo di genitori che non conoscono abbastanza i propri figli, i numerosi flashback in bianco e nero e le grigie esistenze dei personaggi sono gli ingredienti di una pellicola dai toni noir del regista Calopresti. A pochi passi da Piazza san Giuseppe va in scena l’integrazione . L’Anfiteatro San Giuseppe è stato il palcoscenico di “Se son rose” messo in scena dai ragazzi ospitati nel centro Sprar. In un mondo in cui è ancora l’abito a far da padrone, i ragazzi tra gag divertenti e scene di ordinario razzismo, hanno mostrato la voglia di divertirsi e stare insieme. Visite guidate nel centro storico, lezioni di danza tradizionale, il concerto dei 911 al parco fluviale e il travolgente concerto in Piazza Duomo di un Eugenio Bennato che ha raccontato quel sud che sa di mare, di sole e di sale. Storie di briganti, di rivoluzioni e lotte, rabbia e amore hanno chiuso la seconda giornata di “Radicamenti 2016”. «Don’t you know you’re talking about a revolution ,it sounds like a whisper .And finally the tables are starting to turn » canta Tracy Chapman in “Talkin’ about the revolution”. Il sindaco Antonio Palermo ha dato inizio alla rivoluzione. Chissà cosa porterà.
Rita Pellicori