Soffoca e uccide la madre con una busta di plastica

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Foto LaPresse16-02-2011 Ravenna,ItaliaCronacaSperonata auto da tre pattuglie di carabinieri nel ravennate in seguito ad un alt ad un posto di blocco non rispettato in località GambellaraNella foto: l'auto speronata dai carabinieri

CROTONE – Non ha ancora una spiegazione, ma potrebbe nascondere un movente legato in qualche modo alle condizioni di salute della vittima, gravemente malata da tempo, l’omicidio di Giovanna Salerno, di 48 anni, uccisa nel tardo pomeriggio di oggi a Crotone dalla figlia ventiduenne, Federica Manica. L’omicidio è accaduto a “Poggio Pudano”, quartiere popolare della città. Al momento dell’omicidio Federica Manica e la madre erano sole in casa. La ragazza, secondo una prima ricostruzione, avrebbe preso un sacchetto di plastica e l’avrebbe infilato in testa della madre, che era adagiata sul letto, soffocandola. Ad avvertire i carabinieri di quanto era accaduto è stato il marito della vittima, cui la giovane, quando l’uomo ha fatto rientro a casa, ha rivelato l’omicidio. Sul corpo di Giovanna  Salerno non sarebbero state trovate tracce di violenza, segno che la donna non avrebbe opposto alcuna resistenza alla figlia. Il quadro investigativo che si delinea, dunque, anche se al momento manca una conferma da parte degli investigatori, è quello secondo cui Federica Manica, figlia unica, diplomata ed in cerca di prima occupazione, potrebbe avere ucciso la madre, affetta da un male incurabile, per porre fine alle sofferenze della donna. La ragazza è stata fermata dai carabinieri della Compagnia di Crotone e condotta in caserma, dove è stata interrogata dal pm della Procura di Crotone, Luisiana Di Vittorio, titolare dell’ inchiesta sull’omicidio. Federica Manica, in stato di choc ed in preda ad una forte agitazione, non avrebbe fornito una spiegazione chiara in merito al movente dell’omicidio, pronunciando frasi sconnesse. Proprio a causa delle sue condizioni di salute, il magistrato ne ha disposto, almeno temporaneamente, il ricovero nel reparto di psichiatria, in attesa di poter disporre di un quadro più chiaro sul movente e le modalità dell’omicidio. Dalle indagini, comunque, non è emerso che all’interno della famiglia Manica ci fosse una situazione particolare. Ma, al contempo, non si esclude che la giovane, a causa delle gravi condizioni di salute in cui versava la madre, che soffriva anche, a causa della sua patologia, di un forte stato depressivo, avesse accumulato uno stato di tensione tale da culminare nell’omicidio di oggi pomeriggio. Saranno le indagini dei carabinieri della Compagnia di Crotone a mettere a fuoco quanto è accaduto. Per il momento, quello che si intravede dietro la vicenda, è il dramma che può vivere una famiglia, con le conseguenze che possono derivarne, di fronte all’ineluttabilità di un male incurabile che può colpire uno dei suoi componenti.

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