Inaugurata la Pet del Mariano Santo. Oliverio: «Il commissariamento? Un disastro»

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COSENZA – Il taglio del nastro celebra ufficialmente l’entrata in funzione della nuova Pet installata nel presidio ospedaliero del Mariano Santo di Cosenza. In realtà la macchina già da alcuni giorni è a disposizione dell’utenza. Da lunedì sarà definitivamente a regime. Si tratta di un’apparecchiatura di ultima generazione, indispensabile nella diagnosi delle patologie oncologiche. In Italia, di questo tipo, ne esiste solo un’altra, operativa all’ospedale San Raffaele di Milano. Alla cerimonia, officiata da monsignor Francesco Nolè arcivescovo di Cosenza-Bisignano, hanno partecipato il presidente della Regione Mario Oliverio ed il commissario ad acta per il piano di rientro della sanità Massimo Scura. I due hanno camminato fianco a fianco, quasi ignorandosi. I loro rapporti sono ai minimi storici. Non è un mistero, anche se  pet-mariano-santoperseguono la medesima finalità: quella di uscire al più presto dall’emergenza. «Certamente sì – dice lo stesso Scura – Checché se ne dica, l’obiettivo di fondo è uscire dal commissariamento, ma uscirne bene, non tanto per uscire». Oliverio ribadisce: «Non è una novità che mi stia battendo affinché si chiuda la stagione del commissariamento, inaugurata nel 2010 e che ha prodotto soltanto disastri per la nostra regione». Tornando alla Pet, oltre a porre un freno al triste fenomeno dell’emigrazione sanitaria, l’innovativa strumentazione consentirà notevoli risparmi alle casse regionali, garantendo anche un indotto dalle regioni vicine. La cerimonia giunge il giorno dopo l’aggiudicazione provvisoria del servizio di redazione dello studio di fattibilità per il nuovo ospedale di Cosenza. «Entro quattro mesi avremo lo studio di fattibilità del nuovo ospedale per il quale abbiamo già previsto ed allocato le risorse nel patto sottoscritto con Renzi il 30 aprile scorso. Lo studio di fattibilità serve anche per approfondire l’aspetto dell’ubicazione del nosocomio. Questo aspetto non è secondario – aggiunge Oliverio – perché riteniamo che una moderna struttura ospedaliera, che deve servire un territorio vasto come quello della provincia di Cosenza deve essere al centro di un sistema di relazioni infrastrutturali affinché l’accessibilità sia garantita da ogni parte del territorio». Torna a galla l’ipotesi Vaglio Lise: «Io penso soprattutto a Vaglio Lise» sottolinea il governatore.

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