COSENZA – I Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Cosenza, coadiuvati dai funzionari della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Catanzaro, Cosenza e Crotone, anche a seguito delle numerose segnalazioni pervenute dalla cittadinanza, hanno eseguito un sopralluogo nell’area archeologica di piazzetta Toscano, bene culturale sottoposto a vincolo tutorio, ubicata nel centro storico di Cosenza, di proprietà comunale, un’area di 1500 mq dove insistono i resti di strutture murarie di abitazioni di epoca brettia del IV – III sec. a.C. nonché i resti di una domus romana di età imperiale del II – III sec. d.C., decorata con pavimenti a mosaico e intonaci policromi. Il sito risulta evidentemente sottoposto, già da diverso tempo, a profondo degrado, con rifiuti di vario genere e di erbe infestanti che hanno invaso le strutture murarie. Inoltre, si evince il libero accesso all’area che costituisce un grave pericolo per la pubblica incolumità, attesi i forti dislivelli del sito e delle sue emergenze, ma anche per la particolare realizzazione della struttura in acciaio che copre l’area vincolata che in alcuni punti presenta temibili sporgenze. La presenza della folta vegetazione e l’incuria dell’area hanno determinato, in modo irreversibile, il danneggiamento di alcune emergenze archeologiche, compromettendone per le altre lo stato di conservazione. Alla luce di quanto constatato in sede di sopralluogo, in piena sintonia e sotto la direzione ed il coordinamento del Procuratore della Repubblica di Cosenza, dott. Mario Spagnuolo, l’area archeologica veniva posta sotto sequestro probatorio. Una persona denunciata per “Danneggiamento al patrimonio archeologico, storico o artistico nazionale”. In merito al sequestro di piazzetta Toscano, il sindaco Mario Occhiuto – nell’attesa di conoscere più approfonditamente le motivazioni del provvedimento che al momento non gli è stato neppure notificato – tiene a fare alcune precisazioni. «Il progetto siffatto, realizzato durante la consiliatura di Giacomo Mancini che portò all’installazione di una copertura trasparente sui reperti ritrovati – sottolinea il primo cittadino – non consente un’idonea accessibilità alla piazza non solo da un punto di vista della fruibilità dei beni archeologici, ma anche per effettuare in sicurezza le attività della manutenzione. Mi sono già messo in contatto con il progettista per capire come trasformare l’opera in modo che gli spazi siano maggiormente accessibili e fruibili da parte di residenti, visitatori e anche degli operatori. In questi anni, nonostante tutto, abbiamo costantemente effettuato la manutenzione sul sito ancora meglio di quanto avveniva prima, visto che abbiamo creato un servizio specifico di spazzamento manuale dedicato, e sostituito i costosissimi vetri di copertura molte volte. Se esiste poi un problema di vegetazione che cresce negli scavi, di certo non si può pensare che si possa intervenire con le Cooperative municipali, trattandosi proprio di un’attività da compiere con archeologi individuati direttamente dalla Soprintendenza, o con il loro stretto supporto. Noi – conclude Occhiuto – garantiremo totale collaborazione per il ripristino dell’area. La prossima settimana incontrerò l’architetto progettista al fine di proporre una soluzione migliorativa alla Soprintendenza, con modifiche anche dei materiali e delle strutture architettoniche».