Scavi di Alarico, Occhiuto scrive a Franceschini

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COSENZA – Occhiuto non ha perso tempo. Dopo aver appreso dalla stampa della missiva con la quale la Direzione Generale del Mibact ha chiesto formalmente alla Soprintendenza di Cosenza di sospendere gli effetti del Protocollo siglato con il comune per la ricerca del tesoro di Alarico, il sindaco ha preso carta e penna per vergare una lettera indirizzata a Dario Franceschini. Dopo aver ricordato al Ministro di aver ricoperto la carica di componente del Consiglio Superiore per i Beni Culturali e Ambientali presso il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e di essere stato membro del Comitato Tecnico Scientifico per i Beni Architettonici e Paesaggistici, Occhiuto pone l’accetto sull’entità del famoso tesoro: «Il più grande della storia dell’umanità – dice il primo cittadino – visto che Roma, all’epoca Caput mundi, possedeva i frutti di otto secoli di invasioni e saccheggi. Tra questi si racconta che ci sarebbe la famosa Menorah, il candelabro a sette bracci simbolo della religione ebraica: 70 chili d’oro e d’argento trafugati dall’imperatore Tito nel 70 dopo Cristo e finiti in mano di Alarico durante il sacco di Roma. Tesori che, secondo la tradizione funeraria dei Goti, sarebbero sepolti insieme al loro re Alarico, inumato non a caso in un luogo inaccessibile: il letto del fiume Busento. Nonostante importanti tracce storiografiche – aggiungr il sindaco – secondo la Direzione Generale del Mibact la ricerca archeologica potrebbe portare a contenziosi con il Ministero. Una motivazione che non possiamo dire apprezzabile, tanto più che ciò che si rinviene nel sottosuolo è di proprietà dello Stato. Per tali motivi invoco la sua attenzione sulla questione, affinché gli uffici del Ministero non vengano sollecitati e strumentalizzati per interessi di bottega e di parte, trascurando le ragioni culturali e scientifiche della ricerca storica e archeologica, con le conseguenti ricadute anche in termini di turismo culturale». Occhiuto poi, dopo aver sottolineato la risonanza mediatica ed il clamore suscitato dall’intenzione di avviare una campagna di scavi, ringrazia il sottosegretario Dorina Bianchi «presente a Cosenza durante la inaugurazione della scultura di Alarico la quale, mentre il giorno precedente la Direzione Generale del Mibact scriveva contro la ricerca archeologica a Cosenza, proferiva un discorso accorato, sensato e di stimolo alle iniziative del Comune».

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