Omaggio della Commissione Cultura allo Scrittore e Drammaturgo Vincenzo Ziccarelli

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COSENZA – Sono veramente in pochi a Cosenza che possono vantare nel campo del teatro e delle lettere quel che può orgogliosamente esibire una personalità come quella di Vincenzo Ziccarelli. Scrittore, drammaturgo, regista, uomo di teatro nel senso più pieno della parola, Ziccarelli può, a giusta ragione essere considerato una delle espressioni più alte della drammaturgia del nostro tempo appartenenti alla Calabria ed il cui impegno di straordinario e instancabile uomo di teatro e di intellettuale ne ha fatto una delle figure più apprezzate ben oltre i confini regionali ed alle quali è andato in tutti questi anni l’apprezzamento dei maggiori teatri italiani che hanno avuto la fortuna di ospitare gli allestimenti delle sue opere più conosciute.

Cosenza non finirà mai di saldare con lui un debito che è insieme di riconoscenza e di attenzione, per essersene troppo a lungo, in passato, dimenticata.

A questo peccato di oblio ha voluto porre rimedio la Commissione cultura di Palazzo dei Bruzi, presieduta da Claudio Nigro che ha inteso tributare un doveroso omaggio a Vincenzo Ziccarelli.

Un messaggio al Presidente della Commissione Nigro è stato indirizzato da Roma da Isabel Russinova, direttore artistico del Teatro “Rendano” di Cosenza che ha voluto condividere anche se a distanza l’iniziativa della commissione, ricordando l’altro omaggio che il teatro cosentino dedicherà a Ziccarelli negli appuntamenti tematici della stagione di prosa con gli artisti del territorio.

Ziccarelli è uno dei pochi che può vantare un intero numero monografico dedicatogli qualche anno fa dalla rivista “Sipario”, diretta da Mario Mattia Giorgetti, una sorta di “bibbia” del teatro italiano e nella quale si trova racchiusa e sintetizzata la sua produzione teatrale.

E in quella summa sono ricordati i suoi testi più celebri, poi divenuti apprezzati allestimenti: “Un caso di morte apparente”, “Francesco e il Re” (memorabile la prima versione con Nando Gazzolo e Salvatore Puntillo), poi ripreso a distanza di anni da Ugo Pagliai, Paola Gassman e Philippe Leroy, “Signori, la mafia!”, “La casa di pietra” (che al suo debutto fu interpretato dal compianto Gianni Musy), “Volevo conoscerti meglio”, “Cristina ‘a spedesa”, titolo cult che collezionò ininterrotte repliche al “Rendano” e un totale di circa 50 mila spettatori e che vide protagonista, nel suo primo storico allestimento, la svedese doc Solvi Stubing, l’attrice resa celebre dallo spot della Birra Peroni nel Carosello televisivo. Cristina ‘a spedesa ebbe anche il privilegio di essere replicato per un’intera settimana al Piccolo Eliseo di Roma, primo lavoro in dialetto calabrese ad essere rappresentato nei circuiti ufficiali dei teatri della capitale.

A passare in rapida rassegna l’attività di Ziccarelli sono stati il Presidente della Commissione cultura Claudio Nigro e il relatore Mimmo Frammartino che ha parlato di Vincenzo Ziccarelli come di “un ospite di riguardo, di grande spessore culturale ed  uomo dalla vastissima produzione artistica e letteraria che avrebbe potuto dare ancora di più alla città, come alla sua terra, se solo la sorte fosse stata più benevola nei suoi confronti.” Ziccarelli si è detto lusingato ed anche un po’ commosso.

La vita non è stata magnanima con Vincenzo Ziccarelli, ma consapevole della sua durezza e delle difficoltà da cui è attraversata, lo scrittore e drammaturgo cosentino si è congedato dalla commissione, non senza aver prima ritirato la targa-tributo preparata per lui, con una battuta dolceamara: “sono un pessimista che si dà forza e mi sento a volte come quel pugile interpretato da Vittorio Gassman nel film “I mostri” di Dino Risi che resiste ad oltranza per evitare di finire al tappeto ed esclama “son contento!”

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