Guccione del Pd contro il governo regionale del Pd

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COSENZA – Nella galassia calabrese del Partito Democratico qualcosa non funziona: Carlo Guccione, consigliere regionale del Pd invia agli organi di stampa una nota chilometrica in cui elenca alla stampa una serie di ritardi, carenze, disservizi dell’assessorato al lavoro guidato da Federica Roccisano, anche lei esponente del Pd, la quale nell’esercizio delle sue funzioni, si avvale del supporto di Luigi Guglielmelli, segretario provinciale di Cosenza sempre del Pd. Un attacco frontale, quello di Guccione, tale da fare impallidire i gruppi di opposizione. L’ex componente della giunta Oliverio parla di situazione «sinceramente imbarazzante». Guccione ricorda il mancato avvio del Piano di contrasto alla povertà e della sperimentazione del Reddito minimo di inclusione sociale. «Ma il Piano della povertà “desaparecido” – scrive ancora il consigliere regionale – è appena la punta dell’iceberg. I bandi dei tirocini  per gli ammortizzatori sociali, che avevano suscitato tante aspettative, sono diventati una vera e propria telenovela infinita. Il bando dei 1.000 tirocinanti negli Uffici Giudiziari, pubblicato nel lontano mese di marzo, non ha ancora visto la luce definitiva, ed ha invece evidenziato ben 4 graduatorie successive pubblicate con continue rettifiche di errori marchiani compiuti nella istruttoria, anche a causa di una disastrosa gestione della piattaforma informatica che doveva garantire la massima velocizzazione delle procedure: a 9 mesi dalla pubblicazione del bando non c’è ancora un dato definitivo, i tirocinanti non sono stati avviati al lavoro, e addirittura qualcuno ha dimenticato di acquisire in tempo l’autorizzazione del Ministero della Giustizia per l’effettuazione dei tirocini. Il Bando dei 700 tirocinanti per i Beni Culturali e Architettonici, pubblicato a luglio – prosegue Guccione – è ancora in alto mare nella istruttoria di valutazione, sempre a causa del malfunzionamento della piattaforma informatica, e non si prevedono i tempi di chiusura delle graduatorie: eppure nella solita conferenza stampa era stato preso l’impegno formale che, entro l’estate 2016, i tirocinanti avrebbero garantito la funzionalità dei siti architettonici e archeologici carenti di personale. Ugualmente il Bando per l’integrazione dei disabili nelle scuole, per altri 700 tirocinanti, che è ancora alle battute iniziali. Il Programma Garanzia Giovani, che durante la mia gestione assessorile aveva consentito di recuperare i ritardi drammatici della scorsa legislatura, è ormai entrato in un buco nero dagli esiti imprevedibili. Sono bloccate le procedure di finanziamento alle assunzioni, i ritardi di pagamento di giovani “neet” e delle aziende sono diventati leggendari, e non è stato compiuto alcun atto – pur previsto nel POR 2014/2020 – per il rifinanziamento del Programma per il 2017 e per l’estensione dello stesso ai giovani disoccupati di lunga durata oltre i 29 anni. Ancor più grave la situazione della mancata attuazione del Programma di “Selfemployment” Autoimpiego 7.1. di Garanzia Giovani, affidato ad Azienda Calabria Lavoro con un Decreto Dirigenziale del 39 settembre 2015 per oltre 6 milioni di euro. Ad oltre un anno dall’affidamento, Azienda Calabria Lavoro e Dipartimento Lavoro sono riusciti a non spendere nemmeno un euro del Programma, e nemmeno un giovane neet disoccupato che ha chiesto di avviare una impresa ha avuto il previsto accompagnamento per accedere ai finanziamenti, con ormai la quasi certezza che il Ministero del Lavoro tra poco procederà alla revoca delle risorse assegnate per totale incapacità di gestione della Misura. Un dato davvero scandaloso, soprattutto per l’incapacità dimostrata di gestire l’impiego degli “Stagisti” del Consiglio Regionale, positivamente avviati al lavoro e poi abbandonati a se stessi, e per la pervicacia dimostrata da Azienda Calabria Lavoro di voler utilizzare le risorse dei giovani disoccupati per assumere 81 professionisti, tra tutor ed amministrativi, con un Bando pubblicato a febbraio 2016 e mai concluso per la dichiarata opposizione del Ministero del Lavoro che ha più volte sconfessato e dichiarato illegittimo questo Bando. Altro aspetto inquietante – insiste Guccione – è la mancata programmazione delle risorse del Fondo Sociale Europeo del POR 2014/2020. Ad oggi non un solo euro è stato speso o impegnato per Programmi del FSE. Non un euro per i Servizi per l’Impiego,  non un euro per Garanzia Giovani, non un euro per il rifinanziamento del Fondo FUOC di Fincalabra che ha funzionato benissimo fino al 2016, non un euro per le politiche attive e per la povertà, non un euro per la formazione professionale. Facile prevedere che tra poco bisognerà inseguire i soliti Progetti sponda per evitare che a fine anno ricominci la corsa verso il baratro del disimpegno automatico da parte dell’Unione Europea per il FSE». Un attacco frontale quello di Guccione, non il primo, nei confronti dei suoi stessi colleghi di partito, senza che i vertici del partito stesso, sentano il bisogno di avviare una qualsiasi discussione o concertazione.

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