Da Piazza Bilotti ai progetti in cantiere. Il 2016 di Occhiuto: «Stiamo cambiando il volto della Città»

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COSENZA – «Quello sul 2016 è un bilancio diverso rispetto agli anni precedenti in cui ho guidato l’Amministrazione della città. Come ben sapete abbiamo avuto la sfiducia all’inizio di febbraio, quindi un periodo di interruzione anticipata e forzata rispetto alla scadenza naturale del mio primo mandato e dopo quattro mesi di campagna elettorale sono stato rieletto». Inizia così la sua conferenza di fine anno il sindaco di Cosenza Mario Occhiuto. Il 2016 della sua amministrazione è stato un anno di passaggio, «spartiacque tra quello che è stato e quello che sarà». In un salone di rappresentanza gremito di giornalisti, accompagnato dalla Giunta quasi al completo, il primo cittadino è partito dalla particolarità di un’annata che ha segnato per diversi motivi la sua esperienza al governo della Città, dando risalto al lavoro di squadra fatto in Comune. «Il mio – ha affermato Occhiuto – è un lavoro corale. Ci sono risultati su tutti i fronti, alcuni evidenti, altri in itinere. Siamo qui oggi per testimoniare che un lavoro che ha a monte un’idea, un “pensiero” preciso, può cambiare una città».

Architetto di professione, Mario Occhiuto ha impresso su Cosenza, in questi ultimi 6 anni, una trasformazione complessiva a cominciare proprio da una visione urbanistica mirata di cui la rinnovata piazza Bilotta costituisce il culmine. «Le città non cambiano da sole, cambiano con l’impegno degli uomini. Non si può nascondere, ad esempio, che l’imponente opera di piazza Bilotti sia stata resa possibile in tempi record grazie alla nostra Amministrazione. Ma è indubbio anche che la città cambia se tutti quanti la cambiamo. Non solo il Sindaco». A seguire solo un rapido accenno al periodo di vacatio amministrativa: «Ovviamente la gestione commissariale ha rallentato questo processo di cambiamento. Ma non siamo qui per piangere sul latte versato». Il primo cittadino bruzio può così dare una bella notizia: «L’assessore Luciano Vigna mi ha appena comunicato che per la prima volta chiudiamo il bilancio con un avanzo di cassa. A tal riguardo, ricordo che abbiamo evitato il dissesto finanziario con un piano di riequilibrio, scegliendo la strada del pre-dissesto che è stata anche la strada più rischiosa per noi, in quanto ci siamo assunti le nostre dirette responsabilità quando invece, optando subito per il dissesto, avremmo potuto indirizzarle alle precedenti Amministrazioni». «Cosa faremo? – ha proseguito il sindaco passando all’elenco programmatico – Insisteremo molto sulle attività per il sociale. A breve inizieremo le opere di riqualificazione a via Popilia e a Serra Spiga. Diciotto milioni di euro saranno destinati alla città di Cosenza per interventi a favore delle periferie, grazie a progetti ad hoc. C’è inoltre l’Agenda urbana – ha ribadito Occhiuto – di cui parte dei finanziamenti saranno destinati a diminuire il precariato dei lavoratori delle Cooperative sociali». E ancora: «In questi anni di Amministrazione abbiamo ristrutturato quasi tutti gli istituti scolastici e proseguiremo in questa direzione. C’è un indirizzo specifico, poi, sul centro storico con la demolizione di alcuni edifici pericolanti».

Occhiuto ha poi illustrato i rendering e le tavole della “città che verrà”.  Su viale Mancini in progetto giochi acquatici e spazi benessere, in quanto «si tratta di un luogo di cui in base alle esigenze moderne tutti possono beneficiare». Quindi i progetti relativi alla “città delle piazze”. «Nell’ultimo anno – ha precisato Occhiuto – sulla riqualificazione che avevamo intrapreso c’è stato un blocco. Ora abbiamo intenzione di riprendere quel ritmo, accelerando il processo avviato. Piazza Amendola, ad esempio, diventerà centro della musica con il cineteatro Italia senza più sedute, per farne un posto di aggregazione sul modello delle capitali europee. Piazza Campanella, davanti il complesso monumentale di San Domenico, sarà spazio pedonale, così come nelle nostre intenzioni c’è la volontà di recuperare il sagrato delle chiese». E dunque piazza Bilotti. «È una piazza difficile – ha affermato – che, al contrario di altre piazze d’Italia, non è circondata da edifici suggestivi. Dovevamo giocoforza arricchirla di un pavimento particolare. Stiamo immaginando nella prospettiva futura elementi più riqualificanti come una galleria sul fondo oppure il rifacimento delle facciate dei palazzi. Sulla piazza ci saranno le sculture di Giuseppe Gallo, delle tensostrutture e anche del verde». Ma la visione di Occhiuto sulla Cosenza del prossimo futuro non si ferma qui: «Abbiamo intenzione di trasferire altrove l’autostazione – ha aggiunto – e, dov’è oggi, diventerà spazio per una delle stazioni hub con una sorta di mercato racchiuso da vetrate sulla struttura già esistente delle corsie degli autobus, visto che, nel centro urbano, non abbiamo un mercato fisso». A seguire: la riqualificazione di Via Magna Grecia, delle strutture sportive come il San Vito-Marulla, la sistemazione degli argini del fiume Campagnano, la suddetta riqualificazione dei quartieri periferici di San Vito e Serra Spiga, nonché dell’ultimo lotto di via Popilia. A Vaglio Lise saranno collocati il mercato ortofrutticolo e la sede del Comando della Polizia municipale. Ed entro il dicembre del 2017, come annunciato dal primo cittadino, sarà completato il planetario. Tra le priorità dell’azione politico-amministrativa c’è anche la volontà di aumentare le aree pedonali che vengono immaginate con bici elettriche e implementando di conseguenza il servizio di trasporto pubblico urbano.

Infine ribadita l’intenzione di procedere alla realizzazione del Museo di Alarico alla confluenza dei fiumi, la riqualificazione del lungofiume della zona Gergeri e del ponte di Calatrava. Nei piani futuri del Sindaco, dunque, c’è il progetto di far diventare sempre più Cosenza luogo attrattore e riferimento culturale e turistico, dando vita a un percorso museale all’aperto, che parta da piazza Bilotti e attraverso il Mab, le fontane musicali, giunga fino al centro storico, con il lungofiume e i BoCs Art e tutto il patrimonio storico-artistico della zona vecchia dominata dal Castello Svevo. «Mi piacerebbe essere ricordato – ha concluso insieme agli auguri Occhiuto – come un Sindaco che ha migliorato questa città».

 

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