LIMBADI (VV) – Confapi Calabria, rappresentata dal presidente Francesco Napoli, domani alle ore 10 sosterrà l’iniziativa che si terrà al Centro Studi Nazionale sul fenomeno mafioso “Gerbera Gialla”- Università Antimafia, realizzato nelle abitazioni confiscate al clan Mancuso. In occasione del seminario formativo, sarà consegnata una parte dell’arredo per completare la struttura dell’Università Antimafia.
«Ringrazio Confapi Calabria e il suo presidente, per la sensibilità dimostrata – ha dichiarato Adriana Musella, Presidente Coordinamento Antimafia Riferimenti – li dove invece non è stata dimostrata dalla politica calabrese e dalle istituzioni, che non hanno risposto neanche ad una nostra richiesta di incontro. Siamo stati abbandonati dalle istituzioni. Per questo, siamo grati a Confapi che ci aiuta ad arredare il residence per ospitare i ragazzi. Questa iniziativa – continua Musella – doveva essere il fiore all’occhiello delle istituzioni calabresi per l’impegno culturale antimafia, invece ha avuto il sostegno di istituzioni fuori regione come l’Università Cattolica e di associazioni come Confapi Calabria»).
Essendo parte integrante del progetto “Pedagogie della prevenzione nell’azione di contrasto al crimine organizzato”, promosso dal Coordinamento antimafia “Riferimenti”, il presidente di Confapi, Francesco Napoli, in qualità di associazione che raggruppa piccole e medie imprese, nell’ottica di contribuire a rafforzare ed estendere gli sbocchi di attività professionali nell’economia legale – sia attraverso il sostegno alle aziende esistenti, sia attraverso nuova impresa – si propone di individuare le associate che risultino idonee al fine di assorbire studenti, tesisti, tirocinanti, dottorandi e ricercatori – ovvero i giovani formati.
«Per la prevenzione e il contrasto della criminalità e il ripristino della legalità nell’economia –ha commentato il presidente Francesco Napoli – è stata chiamata Confapi. Siamo onorati di far parte del comitato scientifico dell’Università Antimafia e ci impegneremo per una maggiore sensibilizzazione ed educazione. Quella di oggi, è la prima testimonianza degli associati che contribuendo all’arredo della struttura di Limbadi, danno un segnale importante a favore della cultura della legalità. La cultura da una parte e il lavoro dall’altra – conclude il presidente – per combattere la criminalità organizzata».