CORIGLIANO CALABRO (CS) – Nel giorno delle elezioni provinciali cosentine si alza dura la critica del gruppo “Aria nuova – Riferimento popolare” del consigliere del comune fi Corigliano Francesco Madeo. «Ogni elezione ormai evidenzia sia la mancanza di contenuti di una classe dirigente – scrive Madeo in una npta -, che si arrocca sulla arroganza del potere, sia il decadimento della politica. Ho assistito a varie campagne elettorali ma mai mi era capitato di assistere ad una totalmente vuota di programmi ed idee. Gli organi provinciali vengono scelti tra i politici che da soli si auto proclamano e si auto eleggono senza tenere in grande considerazione i cittadini. Il gioco è evidente, più la politica perde valore, più l’antipolitica prende spazio, più le regole vengono cambiate per eliminare la scelta degli elettori. Insomma la logica è semplice: “non sono i politici che devono tornare ad occuparsi del bene comune ma sono i cittadini che devono imparare ad abbassare la testa”. Lasciando la palla agli “addetti ai lavori” nessuno ha sentito la necessità di stilare programmi o di proporre idee, la campagna elettorale si svolge tra promesse, ammiccamenti, ricatti e minacce. Addirittura gli ultimi giorni vengono riservati per mettere da parte vecchi rancori pur di raccattare qualche voto magari proveniente dai grandi Comuni. La maggioranza chiama l’opposizione, nonostante le varie proposte avanzate siano state bocciate dopo aver abbandonato per ben 2 volte gli scranni comunali».
Poi un riferento a quello che è e rimane l’obiettivo principale del gruppo: «In questo contesto Rifiuti Zero, ripetutamente bocciato e deriso in sedi istituzionali, diventa il programma del secolo e dove non arrivano le buone maniere si cerca di “convincere” i consiglieri con le cattive.
Tutto questo perché il meccanismo funziona, si è sicuri che i fedelissimi burattini del territorio a comando emigreranno verso i palazzi provinciali per svolgere in modo diligente il loro compito. Tutto questo che senso ha? E’ possibile che non ci si renda conto che continuando a distruggere il nostro territorio nessuno di noi avrà più futuro?
E’ possibile che una classe dirigente, abituata a particolari metodi, non si renda conto che non ci sarà spazio neanche per loro?»