CATANZARO – «Il comizio di Oliverio davanti a numerosi rappresentanti politici ed istituzionali è stata un’opera di propaganda che non può impressionare i tanti calabresi che vivono sulla propria pelle una realtà di assoluto immobilismo in ogni settore. L’esigenza avvertita da Oliverio di fare un resoconto di metà mandato nasce dalla consapevolezza che i Calabresi non hanno alcuna percezione di cambiamento e di prospettive di crescita. Se un presidente amministra bene, i cittadini lo vedono da sé. Perché Oliverio, durante il suo intervento non ha trovato modo di parlare della sentenza del Tar che ha accolto il ricorso presentato dagli ex componenti del Comitato di gestione del Credito sociale contro il provvedimento di revoca del loro mandato, che di fatto ha bloccato per un anno il piano per la concessione di prestiti ai cittadini calabresi che versavano in situazioni di difficoltà economica? Anche su temi così delicati così come in tutti gli altri settori, la Regione Calabria è completamente ferma come sanno tutti i rappresentanti della realtà regionale. Oliverio si è sentito in dovere di rimarcare il suo impegno per la legalità – che dovrebbe essere una precondizione dell’azione amministrativa – anche nei confronti di coloro che l’hanno sostenuto puntando in realtà ad obiettivi tutt’altro che nobili. È apprezzabile l’idea di Oliverio di condividere con il ministro dell’Interno Marco Minniti un protocollo per la legalità per bloccare eventuali appetiti illegali sull’attività della giunta e sulla spesa delle risorse: sono certa che la competenza e l’attenzione di Minuti su questi temi saranno di straordinario supporto alla Regione Calabria. La presentazione del report è stata una iniziativa autocelebrativa, che non può nascondere la realtà di un governo regionale che ha deluso e tradito la larghissima fiducia che gli era stata data dai cittadini calabresi per un cambiamento che trascorsi due anni non accenna neppure ad iniziare».