Area Urbana, Idm: «Avviare il percorso per la città unica»

0
1106

COSENZA – La città unica Cosenza-Rende-Castrolibero continua ad essere argomento di attualità politica. E sulla questione arriva oggi anche la posizione favorevole del gruppo “‘Italia del Meridione” attraverso la lunga dichiarazione congiunta dei coordinatori dell’area urbana di Cosenza, Fabiana Calvelli (Cosenza), Eugenio Trombino (Rende) e Attilio Gagliardi (Castrolibero):

«Il presidente del gruppo consiliare regionale della lista “Oliverio Presidente”, Orlandino Greco, ha chiesto alla giunta regionale di attivarsi per una legge sul riordino del sistema delle autonomie locali che riesca ad interpretare le istanze sempre più pressanti dei comuni pronti ad allontanarsi da un municipalismo ormai superato nei fatti e nelle aspettative. Una richiesta pertinente e tempestiva che potrebbe incanalare su binari corretti un interesse che viene da lontano e che oggi assume la forza di una prospettiva concreta, con una normativa che la favorisce e, soprattutto, con la possibilità di finanziamenti statali e regionali per guardare con più fiducia ad un futuro di sviluppo per i territori. Sono maturi i tempi, occorre però, a nostro avviso, che maturino le istituzioni e le cittadinanze. Nel caso a noi più vicino, quello dell’area urbana di Cosenza, riteniamo che le idee non siano sufficientemente chiare in tutti. Se ne parla da decenni, si sono fatti passi avanti e passi indietro per una volontà politica altalenante, ma ciò che più è mancato è senza ombra di dubbio il coinvolgimento delle popolazioni interessate. Eppure siamo in presenza di un’area urbana naturale, quella di Cosenza, Castrolibero e Rende, già vissuta nella quotidianità dalle popolazioni, quindi indiscutibile sotto il profilo urbanistico ed istituzionale, a meno di non voler ritornare a manie di protagonismo e di egemonia più vicine al concetto di Municipio che a quello di area urbana. Si tratta di avere un progetto di grande città o di non averlo. La corsa alle fusioni a freddo dei comuni, con l’occhio rivolto esclusivamente ai maggiori finanziamenti, può essere estremamente pericolosa perché essi non costituiscono affatto una garanzia di crescita se a monte non è stato compiuto uno studio di fattibilità sui costi e sui benefici di una fusione. Dei tre comuni interessati, ad oggi, solo il consiglio comunale di Castrolibero ha deliberato un documento per la città unica informando i propri cittadini di un progetto che potrebbe cambiare le loro vite. E’ un atto concreto e doveroso nei confronti di coloro i quali hanno votato un sindaco ed un consiglio per amministrare la loro città e non per fonderla con altre. Non esiste mandato per questo. Esiste solo la possibilità che i cittadini, sulla scorta di uno studio di fattibilità e di un censimento delle risorse umane e dei servizi erogati dai comuni, possano esprimersi preventivamente su un’ipotesi di organizzazione della grande città. Uscire dal concetto astratto seppure affascinante di conurbazione per entrare in quello della realtà di ogni giorno, che poi è quella vissuta dai cittadini, significa parlare di cifre: quanto si paga oggi per un servizio e quanto si pagherebbe dopo la fusione, a quanti uffici si possono richiedere servizi oggi e a quanti dopo, a quanto personale e con quali costi. Significa avere chiaro in mente a cosa potrebbero servire i maggiori finanziamenti statali e regionali e quale tipo di sviluppo potrebbero portare per il territorio tutto, atteso che ogni mira di annessionismo si scontrerebbe con una volontà popolare che potrebbe sorprendere molti. Senza queste informazioni i cittadini non possono esprimere un giudizio consapevole, e riteniamo che la politica da subito debba iniziare una divulgazione capillare del concetto che l’Area Urbana, se realizzata rispettando le peculiarità dei singoli comuni e le singole vocazioni, potrebbe essere un’occasione di grande crescita per tutti. La grande città potrebbe avere in Cosenza il suo centro culturale ed istituzionale, in Rende il polo universitario, in Castrolibero una smart city ecologica e sostenibile, potrebbe diventare insomma una bella realtà, attrattiva e dinamica. Questo, a nostro avviso, dovrebbe essere il percorso: i Consigli comunali deliberano la loro intenzione; una equipe di tecnici rappresentativa di tutti elabora uno studio di fattibilità; i cittadini, attraverso un referendum preventivo si esprimono sulle risultanze di tale studio e, se favorevoli, danno il mandato ai Sindaci per avviare la procedura di fusione. Al di fuori di questo percorso, siamo in presenza solo di parole, di intenzioni a volte buone a volte meno, ma comunque solo di dichiarazioni sterili che ci allontanano dalla realizzazione della Grande Città. IDM su questo progetto c’è, chiediamo alle altre forze politiche di esprimersi, di incontrarci per discutere, di assumerci tutti insieme una responsabilità che non può essere demandata ai soli Sindaci perché quando si parla del futuro delle nostre nuove generazioni nessuno può esimersi dall’assumere una posizione chiara».

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here