Arpacal, iniziata l’elaborazione dati sulla concentrazione di microplastiche in mare

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CATANZARO – Realizzata dall’Unità Organizzativa Marine Strategy dell’Arpacal, è iniziata da pochi giorni l’elaborazione dei dati sulla concentrazione di microplastiche nel mare Jonio e Tirreno calabrese. Il 70% dei rifiuti che finiscono in mare è costituito da plastiche, ma il maggiore pericolo proviene da quei piccoli frammenti definiti microplastiche o microlitter che vengono ingeriti dagli organismi marini. L’Unione Europea, quindi, con la Direttiva Europea 2008/56/CE meglio conosciuta come Direttiva Marine Strategy, ha chiesto ai paesi costieri che vengano effettuati monitoraggi delle microlitter lungo le acque costiere nazionali; in Italia il compito di attuare i protocolli metodologici è demandato alle ARPA. ARPA Calabria, con la sua Unità Organizzativa Marine Strategy diretta dal dr. Emilio Cellini, effettua ormai da due anni il campionamento delle microplastiche in sei transetti costieri regionali spingendosi sino a 6 miglia nautiche dalla costa. Gli studi si concentrano sui frammenti di plastica presenti in mare con dimensioni inferiori ai 5 mm, praticamente invisibili ad occhio nudo. Questa minaccia galleggiante viene prelevata con un retino chiamato “Manta Trawl”, costruito appositamente per navigare nello strato superficiale della colonna d’acqua e campionare quindi entro lo strato superficiale interessato dal rimescolamento causato dal moto ondoso. L’utilizzo della rete permette di campionare grandi volumi d’acqua, trattenendo le microplastiche. La manta è costituita da una bocca rettangolare metallica da cui si diparte il cono di rete ed un bicchiere raccoglitore finale; due ali metalliche vuote, esterne alla bocca, la mantengono in galleggiamento alla superficie. I campioni prelevati vengono poi sottoposti ad analisi quali-quantitativa in osservazione allo stereo microscopio, suddividendo le microplastiche per colore e forma. La concentrazione di microplastiche viene espressa come numero di oggetti per metro cubo d’acqua di mare campionata. Una volta elaborati, i dati acquisiti da ARPACAL saranno caricati nella banca dati del Ministero dell’Ambiente. L’elaborazione dei dati risulterà di estremo interesse in fase valutativa dello stato di qualità dell’ambiente marino-costiero calabrese.

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