CATANZARO – Di seguito riportiamo integralmente la lettera che il presidente del Consorzio bonifica catanzarese, Grazioso Manno, ha inviato al Presidente della Regione Oliverio, al Consigliere Delegato all’Agricoltura Mauro D’Acri, a tutti i consiglieri Regionali e al Dirigente del Dipartimento Agricoltura Salvino.
«Signor Presidente, Signori,
abbiamo superato il colmo: abbiamo avuto notizia che sono state pignorate le somme riguardanti i pagamenti degli stipendi degli operai ex ARSSA, oggi in forza in questo Consorzio. Desidero ricordare che con relativa Legge Regionale c’è stato imposto il trasferimento di un impianto irriguo vetusto, con il relativo personale.
E’ mia forte convinzione che le somme suddette non possono essere pignorate perché vincolate: chi ha dato parere positivo in merito ha commesso un abuso.
Da 4 anni stiamo facendo sforzi notevoli (documentati più volte a lor Signori con atti e note che mi auguro abbiate letto) fino ad arrivare alla misura estrema, il licenziamento di 11 unità.
Voglio ribadire che, con quest’ultimo atto del pignoramento di somme vincolate, la misura sia ormai colma.
Fino ad oggi abbiamo portato avanti ogni forma diplomatica possibile nei confronti dell’Ente Regione, ma ciò non è purtroppo bastato.
- A distanza di un anno non avete ancora provveduto ad approvare i Piani di Classifica;
- Ci avete tolto completamente l’ossigeno annullando i finanziamenti della L.R. 26 e della L.R. 11 ( a parte un misero milione di euro, da dividere fra 11 Consorzi di Bonifica, inserito nel bilancio regionale 2017);
- Abbiamo chiesto insistentemente di poter avere competenze sui fiumi con le relative risorse economiche, ma ad oggi nulla è stato fatto;
- Sul dissesto idrogeologico, tema sul quale non abbiamo rivali in termini tecnici e di progettualità, siamo stati tagliati fuori dai fondi gestiti dal Commissario Gallo;
- Per quanto riguarda i fondi comunitari, per i Consorzi di Bonifica vi è una sola misura per un totale di soli 8 milioni di euro;
- Non vediamo, a distanza di 2 anni e mezzo dall’inizio della legislatura, una vera politica di rilancio del mondo consortile calabrese.
Con grande chiarezza voglio oggi dire che vedo invece la volontà di togliere pian piano ossigeno ai nostri Enti, fino a farli morire completamente.
Ed infine, l’annosa questione della Diga sul Melito: non è possibile, ne concepibile, che non sia stata data risposta alle tante note, email, telefonate fatte dal sottoscritto a Lei, Signor Presidente, ed a molti Suoi collaboratori. Tutto ciò ha dell’incredibile, non vi è nessuna scusante ed io protesto ferocemente contro questo stato di cose.
Lei, Signor Presidente, e tutti gli altri a cui è indirizzata questa nota “devono” avere rispetto dell’Ente che rappresento, così come io ho sempre nutrito e nutro rispetto per Lei, la Regione e tutti gli Enti con cui in questi anni sono venuto in contatto. Fin da oggi, Signor Presidente, abbandonerò le mie doti diplomatiche ed annuncio l’inizio di una protesta a tutto campo ed in tutte le forme legittime e possibili, fino a quando non otterrò le risposte che mi sono “dovute”.
Siamo stanchi di assistere ad una politica parolaia, che nulla ci sta dando in termini concreti, e che mira unicamente a privilegiare alcuni a scapito di altri (noi). Invierò questa mia alla stampa, a tutti i 56 Sindaci del comprensorio e ai 44 tra Enti ed Associazioni varie con cui collaboro e che ogni giorno, puntualmente, ci chiedono interventi che non possiamo più realizzare a causa di una politica regionale che nei nostri confronti si è dimostrata assolutamente miope.
Sono un diplomatico per natura (me lo riconoscono tutti), ma oggi una rabbia profonda mi costringe a non inviarVi nemmeno i cordiali saluti.
Senza alcuna stima.
Grazioso Manno»