Controlli Arpacal sui depuratori, molti gli impianti non conformi

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CATANZARO – Come precedentemente concordato tra la Provincia di Catanzaro e l’Arpacal (Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Calabria), il dr. Clemente Migliorino, direttore del Dipartimento di Catanzaro dell’Agenzia ambientale calabrese ha trasmesso nei giorni scorsi al Servizio Prevenzione ambientale della Provincia di Catanzaro la relazione finale sulle attività svolte sui depuratori per l’Ente intermedio catanzarese nel biennio 2015-2016 in base ad una convenzione siglata nell’aprile del 2015. L’accordo prevedeva, infatti, che la Provincia indicasse ad Arpacal, al di là dei compiti istituzionali che l’Agenzia già svolge nelle diverse matrici ambientali, gli impianti di depurazione da sottoporre a controllo e per i quali, come prevede la normativa nazionale, la Provincia ha rilasciato le cosiddette autorizzazioni agli scarichi. Nell’arco dei due anni, quindi, come previsto dalla convenzione i tecnici del Servizio Acqua del Dipartimento Arpacal di Catanzaro hanno controllato 22 depuratori, per alcuni di essi accompagnati dalle forze dell’ordine, riscontrando su 17 di essi delle non conformità che sono state puntualmente, in occasione dell’esito dei risultati analitici, comunicate alle autorità competenti per le sanzioni di rito e, dettaglio principale, per migliorare la gestione dell’impianto. «Quello dei depuratori  – ha dichiarato Migliorino – deve essere inteso come un controllo dinamico che, pur fotografando la funzionalità dell’impianto al dato momento dei prelievi, prosegue nel tempo accertando i miglioramenti necessari o eventuali nuove criticità; il tutto per garantire la funzionalità dei depuratori ma soprattutto la protezione dell’ambiente, e penso in particolar modo al nostro mare».

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