Traffico di gasolio, 133 denunce. Base logistica in Calabria

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Roma, 4 mar. (askanews) - Trasportavano, di notte, gasolio in contrabbando dal nord Europa indicandolo, nei documenti di accompagnamento, come olio lubrificante. Il sequestro di un’autocisterna che trasportava l’anomalo prodotto petrolifero sulle strade della provincia ha dato il via alle indagini, che, dirette dalla locale Procura della Repubblica e condotte dai militari del Nucleo di Polizia Tributaria di Udine, si sono concluse con la denuncia di 133 persone, di cui 7 tratte in arresto, e con la ricostruzione di una imponente frode, all’IVA ed alle accise, per complessivi 37 milioni di euro, conseguente all’illegittima immissione in consumo di più di 38 milioni di litri di “pseudo gasolio”. Il sodalizio, attivo in tutta Italia e forte di manovalanza reclutata tra i vari Paesi dell’Unione, aveva la sua direzione in Svizzera e varie basi logistiche, sparse tra Veneto, Trentino Alto Adige, Lombardia, Lazio, Campania, Puglia, Calabria e Sicilia. A conclusione delle indagini il G.I.P. ha disposto il sequestro preventivo di somme e beni fino alla concorrenza di 19,5 milioni di euro (corrispondenti all’accisa ed all’IVA evase). Le attività, condotte sull’intero territorio nazionale, hanno, ad oggi, portato al sequestro di beni per un controvalore di 5.143.000 euro, di cui 23 conti correnti, 17 tra depositi titoli e polizze assicurative, quote societarie, oltre 60 automezzi e, naturalmente, immobili, ben 182 tra terreni e fabbricati, tra cui alcuni immobili di pregio nel ragusano. Le operazioni confermano la costante attenzione della Guardia di Finanza ai fenomeni di contrabbando di prodotti petroliferi ed alcolici in genere, a tutela degli interessi dello Stato e dell’Unione Europea, per la quale l’accisa, l’imposta gravante su tali beni, costituisce una delle maggiori fonti di entrata e, conseguentemente, di funzionamento.

UDINE – Trasportavano di notte gasolio in contrabbando dal nord Europa indicandolo, nei documenti di accompagnamento, come olio lubrificante. Il sequestro di un’autocisterna che trasportava l’anomalo prodotto petrolifero ha dato il via alle indagini che si sono concluse con la denuncia di 133 persone, di cui 7 tratte in arresto, e con la ricostruzione di una imponente frode, all’Iva e alle accise, per complessivi 37 milioni, conseguente all’illegittima immissione in consumo di più di 38 milioni di litri di “pseudo gasolio”. Il sodalizio, attivo in tutta Italia e forte di manovalanza reclutata tra i vari Paesi dell’Unione, aveva la sua direzione in Svizzera e varie basi logistiche, sparse tra Veneto, Trentino Alto Adige, Lombardia, Lazio, Campania, Puglia, Calabria e Sicilia. A conclusione delle indagini il Gip ha disposto il sequestro preventivo di somme e beni per 19,5 milioni. Le attività, condotte sull’intero territorio nazionale, hanno, ad oggi, portato al sequestro di beni per un controvalore di oltre 5milioni di euro, di cui 23 conti correnti, 17 tra depositi titoli e polizze assicurative, quote societarie, oltre 60 automezzi e, naturalmente, immobili, ben 182 tra terreni e fabbricati, tra cui alcuni immobili di pregio.

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