ROMA – La Regione Calabria sarà presente alle Terme di Diocleziano il giorno 19 maggio, portando all’attenzione dei visitatori un patrimonio che in Calabria trova la sua massima espressione, tra castelli arroccati, viste mozzafiato, folklore, dall’entroterra alla costa. Luoghi non più solo fisici, ma anche luoghi della mente, che raccontano di popoli che, nel corso dei secoli, hanno lasciato tracce indelebili del loro passaggio e della loro permanenza. Esporranno15 Borghi, cui vanno ad aggiungersi 5 Borghi marinari e 5 Borghi d’autore: Aieta (Cosenza), Altomonte (Cosenza), Bova (Reggio Calabria), Civita (Cosenza), Fiumefreddo Bruzio (Cosenza), Gerace (Reggio Calabria), Melissa (Crotone), Miglierina (Catanzaro), Morano (Cosenza), Oriolo (Cosenza), Roseto Capo Spulico (Cosenza), Scilla (Reggio Calabria), Santa Severina (Crotone), Stilo (Reggio Calabria), Taverna (Catanzaro), Cortale (Catanzaro), Pizzo (Vibo Valentia), San Giovanni in Fiore (Cosenza), San Luca(Reggio Calabria), Badolato (Catanzaro), Diamante (Cosenza), Isola Capo Rizzuto (Crotone), Tropea (Vibo Valentia),
Il programma
Nella giornata di venerdì 19 maggio ci si potrà imbattere in artigiani impegnati a forgiare con antica maestria tessuti, ceramiche e strumenti musicali: un gruppo di donne attenderà all’arte del ricamo e della tessitura, utilizzando anche antichi telai. Accanto a loro esporranno ceramisti provenienti da diversi borghi calabresi e un liutaio che illustrerà le diverse fasi della produzione di una chitarra. “I Borghi si raccontano” è lo spazio dedicato soprattutto ai più giovani, dove le storie dei vecchi borghi saranno messe in scena, tra mito e realtà. Insieme a quello della “Pacchiana”, costume tradizionale calabrese, si potranno ammirare gli abiti arberëshe e grecanici, che con gli occitani rappresentano le minoranze linguistiche della nostra regione. Susciterà certamente stupore e curiosità la Pupazza: un’imponente statua di due metri d’altezza, ricoperta di foglie di ulivo e portata in processione la Domenica delle Palme. Il colore rosso dei peperoncini e la fragranza inconfondibile del cedro caratterizzeranno l’allestimento, riportando i visitatori indietro nel tempo, per conoscere da vicino le tradizioni secolari, tenute in vita da un popolo – quello calabrese – strettamente legato alle proprie origini. Un legame tramandato anche grazie a narrazioni, canti, serenate e balli popolari, affidati per l’occasione a gruppi folk e cantastorie. Durante la giornata, gli orafi Gerardo Sacco e Michele Affidato esporranno le loro creazioni. Sarà esposta anche una copia del Codex Purpureus Rossanensis, manoscritto del VI sec. che nel 2015 è stato riconosciuto Patrimonio dell’umanità ed inserito dall’Unesco tra i 47 nuovi documenti del Registro della memoria mondiale.