Landworks Calabria 2017: entra nel vivo il progetto legato ai BoCS art e al centro storico

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COSENZA – E’ entrato nel vivo questa mattina, nel polifunzionale delle residenze artistiche dei BoCS Art, il progetto “Landworks Calabria 2017”, portato avanti da circa quaranta studenti d’arte provenienti da tutto il mondo e coordinato dal prof.Stefan Tischer, architetto paesaggista tedesco, già direttore della scuola di paesaggio all’Università di Montreal e per tre anni direttore del dipartimento di progettazione a Versailles. Da tempo architetto paesaggista alla Facoltà di architettura dell’Università di Sassari, Tischer è arrivato a Cosenza giovedì scorso nella doppia veste di docente, ma anche di Presidente dell’Associazione Landworks che affianca l’Università di Sassari per realizzare installazioni e workshop in luoghi dove maggiore è il contrasto, il cortocircuito tra bellezza e degrado.
«E’ la prima volta – ammette Stefan Tischer – che operiamo nel cuore di un centro urbano. Non vogliamo fare arte, ma soprattutto dar vita ad installazioni paesaggistiche, a metà strada tra l’architettura del paesaggio e l’arte. Abbiamo scelto esperti che siano in grado di creare in poco tempo un’opera, professionisti di esperienza nell’effimero e nel temporaneo».
Gli studenti che resteranno a Cosenza fino a sabato prossimo, giornata conclusiva di “Landworks”, con un evento che si terrà nel pomeriggio del 27 maggio, arrivano da tutto il mondo: da Canada, Svezia, Nuova Zelanda, Germania, Francia, Arabia Saudita, Thailandia, Libano e anche dall’Italia, con una buona rappresentanza di alcuni calabresi che, però, studiano a Milano. «E’ un team misto- dice Tischer. Noi non vogliamo avere – aggiunge – solo studenti, ma anche giovani professionisti ed anche chi fa questa attività da molto tempo può cogliere questa occasione per rinfrescarsi le idee per mescolarsi con i giovani e avere nuovi stimoli».

Nelle prime due giornate i team hanno seguito un percorso introduttivo per conoscere il centro storico, con tante passeggiate e lezioni in aula. Adesso si è entrati nella fase in cui i ragazzi, con il loro team leader, stanno scegliendo un sito di intervento e la metodologia da seguire. Non vogliono fare solo “l’art pour l’art”, ma lasciare una traccia utile alla comunità che vive nel centro storico. Sono tre le proposte di intervento formulate dagli studenti: un’installazione rifugio su una radura individuata nel quartiere di Santa Lucia, un piccolo padiglione dove potersi riparare, ma la cui funzione è anche quella di rendere lo spazio più attrattivo, per caratterizzarlo in maniera più precisa e sottrarlo al degrado;  la chiesa diroccata di Santa Teresa d’Avila sul colle Triglio, nascosta  da Palazzo Arnone e, infine, Palazzo Ventura.
Il centro storico è stato presentato come una selva oscura, una vera e propria foresta urbana dove ci sono alcuni edifici che crescono ed altri che muoiono. I ragazzi hanno mostrato di avere le idee chiare. Il loro obiettivo è marcare i percorsi, nominarli e fare in modo che qualche spazio venga utilizzato come snodo. I BoCs Art sono la loro base, una sorta di quartier generale. Poi, l’inizio del lavoro di analisi alla ricerca dell’anima dei luoghi in cui la bellezza convive con situazioni di degrado. Il territorio del centro storico è stato suddiviso in 14 luoghi potenziali da focalizzare, due per ogni studente. Il risultato ha prodotto più di 1000 idee per Cosenza, un percorso creativo molto divertente. Il fil rouge è stato quello che collega il fiume con il Castello Svevo.
Le proposte sono state illustrate questa mattina dagli studenti al Sindaco Mario Occhiuto, favorevolmente impressionato dal lavoro che è stato fin qui svolto.
«La città – ha detto il Sindaco agli studenti – è un organismo complesso e difficile da analizzare in pochi giorni”, ma le idee che i ragazzi hanno sviscerato, hanno fatto breccia nel primo cittadino. Occhiuto ha definito giusto l’approccio realizzato con i luoghi e le persone che li abitano. “Un approccio democratico in grado di coniugare i percorsi di crescita del territorio con la condivisione delle idee». Poi il Sindaco ha voluto dare delle informazioni utili sulle problematiche della città antica. «Un unicum dal punto di vista architettonico, artistico e paesaggistico – ha aggiunto Occhiuto – che nei secoli si è modificato e stratificato e che nell’ultimo secolo è stato abbandonato a seguito dello sviluppo della Cosenza contemporanea verso Nord. Questo tipo di politica urbanistica ha creato, dagli anni ’60 in poi, una sorta di abbandono e spopolamento del centro storico». Occhiuto ha poi indicato ai giovani ciò che il Comune sta facendo per riportare la vita nella parte antica della città, dove permangono situazioni di difficoltà legate all’accessibilità, alle strutture delle case, costruite con materiale povero, e dove esistono molteplici problematiche: dalle coperture all’accompagnamento delle acque piovane, al riscaldamento.
«Stiamo restaurando e mettendo in sicurezza gli edifici pubblici, lo abbiamo fatto con il Castello, i Ponti storici, Palazzo Gervasi, ed altri, e stiamo cercando altresì di rendere particolarmente attrattivo il centro storico puntando sulla creatività per intercettare i flussi turistici che contano. Il turismo culturale è la nostra sfida del futuro. Le nostre politiche attive, però – ha detto inoltre il primo cittadino – hanno bisogno di una redditività, così come non è pensabile che si possa intervenire con risorse pubbliche sulle case di proprietà privata. Unica prospettiva è aumentare la ricchezza ed è per questo che puntiamo sulla funzione salvifica delle idee per invertire la tendenza. Le proposte formulate dai giovani studenti provenienti da tutto il mondo sono interessanti perché possono aumentare il livello di attrattività del centro storico, rendendolo più riconoscibile e più leggibile».

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