MILANO – Ha uno sfondo ‘ndranghetista l’operazione “Linfa” della Dia di Milano che ha portato all’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di dieci persone, otto delle quali sono finite in carcere, una ai domiciliari e una all’obbligo di soggiorno. Investigazioni che hanno permesso di individuare e smantellare un’organizzazione di trafficanti di droga, in particolare cocaina e marijuana (e in parte minore hashish) che aveva la sua base operativa tra Rodano, Casorate Primo e Legnano, tra le provincie di Milano e Pavia, e che si muovevano lungo l’asse Milano, Roma, Catania. Semore secondo quanto riferito dagli investigatori della Dia, l’indagine, dutata oltre un anno, ha individuato in particolare tre pregiudicati di origine calabrese, “gravitanti nell’ambiente ‘ndranghetistico”, da anni residenti nel milanese: il 47enne reggino Giuseppe Morabito, il 49enne reggino Antonio Curciarello e il 46enne catanzarese Francesco Cicino, quest’ultimi due con precedenti per associazione mafiosa. Morabito, che gli inquirenti ritengono vicino ai clan Bellocco e Pesce, fu arrestato nel 2009 in Francia con un carico di 122 chili di droga.
L’altro ieri è stato fermato nel Pavese a bordo di un’automobile con targa svizzera (vive nel Canton Ticino) insieme con Curciarello. Cicino è invece considerato legato alla famiglia Novella, il cui boss (“secessionista”) Carmelo fu assassinato il 14 giugno 2008 in un bar di San Vittore Olona, nel Milanese. Nel corso delle indagini, il 30 novembre 2016, era già finito in manette Davide R., sorpreso sul raccordo di Roma alla guida di un’auto carica di 129 chili di marijuana. Altri 18 chili di erba, 6 di cocaina e circa 40mila euro in contanti erano invece stati sequestrati in un’abitazione di Casorate Primo.
Nel maggio scorso erano finiti in manette a Platì (Reggio Calabria) due personaggi già noti alle forze dell’ordine: il 32enne Pasquale Perre e il 25enne Saverio Perre, che erano ricercati da un paio di mesi per associazione finalizzata al traffico di droga, detenzione e spaccio di ingenti quantitativi di cocaina, marijuana e hashish. Reati contestati anche ai principali indagati finiti in manette la notte scorsa.