Roberto Occhiuto: «Tirreno in condizioni pietose. Oliverio ha ignorato le nostre proposte»

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COSENZA – «Anche  oggi  abbiamo registrato  segnalazioni  di operatori turistici e di cittadini che, su tutta l’area  del Tirreno, hanno rilevato  la presenza di un mare non balneabile». Comincia così la dichiarazione di Roberto Occhiuto per denunciare le condizioni del mar Tirreno in questa afosa estate calabrese.

«Nel mese  di febbraio, insieme all’on. Santelli, avevamo sollecitato il governatore Oliverio – prosegue Occhiuto – ad assumere una posizione decisa, che avesse il merito di intervenire  con tempestività sui sistemi di depurazione. Avevamo offerto al governatore Oliverio la nostra disponibilità per una discussione che portasse a superare i problemi legati alla depurazione ma non abbiamo nemmeno ricevuto una risposta».
«È la terza stagione estiva  con il governatore  Oliverio e le condizioni del mare sono notevolmente peggiorate rispetto a un passato già di per se negativo e lungo oltre venti anni. È veramente inconcepibile  disperdere  uno dei pochi  patrimoni di ricchezza   potenziale  per la nostra regione nell’incuria  di un burocratismo sordo alle esigenze dei calabresi. Una regione che avrebbe la possibilità di aumentare  concretamente  il suo PIL attraverso  i giacimenti naturali deve, ogni anno, fare i conti con una organizzazione insufficiente, carente e refrattaria a qualsiasi  atteggiamento e  spirito collaborativo. È  sconcertante dover ripetere, tautologicamente, ogni anno, le ragioni di un fallimento  sistemico che non consente di poter  godere di un mare pulito e,  di conseguenza,  non riesce  ad attrarre  una forte domanda turistica che viene  riorientata verso altri lidi».
Conclude quindi Occhiuto: «Oliverio ha il dovere di dare una risposta ai cittadini calabresi, alle imprese turistiche,  alle migliaia di persone che vorrebbero venire nella nostra regione  e che vengono  respinti da una serie di situazioni  che potrebbero essere superate con una politica decisionista  e guidata  da valutazioni oggettive. Io nostro mare langue nell’indifferenza  di un potere regionale che non solo non sa agire ma che evita qualsiasi possibilità di collaborazione interistituzionale».

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