COSENZA – Un successo riconosciuto da pubblico, critica dello spettacolo e operatori del settore per l’impegno culturale svolto dall’associazione Confluenze con il lavoro di scrittura e recitazione della commedia “Tuttappò”, opera in atto unico con testi di Loredana Marsico e regia di Andrea Solano. Due le manifestazioni in cui l’opera teatrale ha ottenuto importanti riconoscimenti: una categoria del Premio Ausonia 2017 di Corigliano Calabro e due assegnazioni nel Premio Gino Scalise, inserito nella Rassegna del Teatro Dialettale di Scandale. «I premi che sono stati assegnati alla nostra associazione e alle splendide persone che hanno ideato, diretto e rappresentato la commedia – ha dichiarato soddisfatta la presidente di Confluenze, Francesca Daniele -ripagano tutto il gruppo dell’impegno profuso nella preparazione e nella rappresentazione dell’opera, ma soprattutto riconoscono e valorizzano la passione e il senso ludico e amatoriale con cui è stata affrontata questa avventura teatrale. Oltre i tanti aspetti formativi e di promozione della cultura che esprimiamo sul territorio, questi riconoscimenti ci esortano ad andare avanti anche nella direzione intrapresa con gli amici attori che compongono la compagnia teatrale dell’associazione».
Il riconoscimento ricevuto nel Castello Ducale della città ausonica rientrava nella terza edizione della “Mostra Nazionale d’Arte del Teatro Amatoriale Italiano – Premio Ausonia”, il cui direttore artistico è Antonio Maria D’Amico, presidente provinciale della FITA Cosenza, che ha premiato i migliori spettacoli e i migliori attori che hanno calcato i palcoscenici allestiti a Corigliano Calabro, Rossano, Marina di Sibari e Oriolo. “Tuttappò” ha ricevuto dalla qualificata giuria il Premio Speciale della Critica perché l’opera corale, in gran parte vernacolare, oltre a essere brillante e divertente, attraverso il positivo veicolo dell’ironia, riesce a far riflettere e, allo stesso tempo, ad ammonire. Nella commedia, con l’asserzione dialettale “tuttappò, che problema c’è” si indica tutto ciò che la nostra società impone nella sua sottocultura, fatta di furbizie, inganni e connivenze impunite, anche se nel finale si riesce a rimettere in discussione tutti gli eventi con la certezza della punizione e la riaffermazione di significativi valori sociali. I premi assegnati all’opera del gruppo teatrale di Confluenze nella kermesse del borgo crotonese di Scandale è stato così motivato: «a compagnia ha rappresentato in modo spiccatamente innovativo e inconsueto le disavventure di Carmine e della sua famiglia, fondendo e annullando i canoni di unità di tempo, luogo e azione, in un mosaico di sentimenti contrastanti. Ha saputo fare del sincretismo stilistico il suo originale cavallo di battaglia. Grazie al frequente ricorso i una serie apprezzabile, benché fortunatamente stramba, di flashback narrativi, con impeccabile spessore professionale, ha saputo affrontare temi di particolare impatto antropologico e sociale». Un giusto riconoscimento del Premio di Scandale è stato assegnato come migliore attore protagonista a Marco Tiesi, che ha interpretato il ruolo diCarminuzzu, «un capolavoro di comicità e di naturale condizione del padre di famiglia, alle prese con una serie di quotidiane sventure e con un rapporto sincero, ma snervante, con la sua quasi non udente moglie, con cui ha dato saggio di una finissima caratterizzazione di originale vivacità mimica e disinvoltura espressiva».