Tropea Festival Leggere&Scrivere, Stefania Craxi ricorda il padre Bettino

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VIBO VALENTIA – Prosegue con successo il “Tropea Festival Leggere&Scrivere”. Nella giornata di ieri spazio alla sezione musicale “Carta Canta” con un doppio appuntamento: alla chiesa di San Michele, nell’ambito dell’evento “Greta à jamais”, si è svolto il concerto del duo chitarristico composto da Alessandro Blanco e Giuseppe Sinacori, che ha eseguito brani dal repertorio di Bellini e Puccini; a palazzo Gagliardi, invece, lo spettacolo dell’eclettico musicista Morgan, storico leader dei Bluvertigo, con lo spettacolo “Fuori dal tempo. La storia e le canzoni di un protagonista del pop italiano”.

QUARTA GIORNATA DI FESTIVAL

Oggi, nella quarta giornata del “Tropea Festival”,  ideato dal Sistema Bibliotecario Vibonese, e giunto alla sua sesta edizione, tra i tanti appuntamenti in programma, da segnalare la presenza di Stefania Craxu, figlia di Bettino, che ha presentato il libro di suo padre, “La notte di Sigonella” (Mondadori, 2015). La presentazione del volume è stata articolata come una conversazione tra la figlia di Bettino Craxi e Mario Caligiuri, ex assessore regionale e ora docente all’Università della Calabria. «Trentadue anni dopo – ha detto Stefania Craxi nell’incontro-dibattito – possiamo dire che il caso Sigonella rappresenta una delle più belle pagine della storia italiana. Una storia di umanità e un atto di orgoglio nazionale. Garantì credibilità all’Italia nello scenario internazionale e mediorientale. Purtroppo su questa vicenda aleggia un fantasma su Craxi culminato con l’esilio in seguito a Tangentopoli». L’affaire Sigonella è un caso senza precedenti nella storia della Repubblica italiana. Una cellula dell’OLP (Organizzazione per la Liberazione della Palestina) nel 1985 dirottò la nave Achille Lauro con a bordo passeggeri civili, richiedendo la liberazione di 50 prigionieri palestinesi per liberare l’Achille Lauro e gli ostaggi a bordo. L’allora presidente del consiglio, Bettino Craxi, cercò di mediare e di raggiungere una soluzione politica tra Israele, USA, Egitto e Autorità palestinese. La nave venne quindi attraccata in Egitto e i terroristi trasportati, appunto, nella base Nato di Sigonella, in Sicilia. Vennero arrestati – su mandato del governo italiano – i dirottatori, ma gli Stati Uniti richiesero l’estradizione del mediatore per l’OLP, Abu Abbas, rimasto a bordo dell’aereo nella base, considerato dagli americani un terrorista. L’Italia non accolse le richieste degli USA, portando Abbas in salvo a Belgrado. Reagan, presidente statunitense in quegli anni, in un primo momento ostile alla decisione di Craxi, infine inviò personalmente una lettera al presidente del consiglio per distendere i rapporti tra i due Paesi. Una vittoria per la sovranità nazionale italiana, che evidenziò il grande coraggio di Craxi: una storia che il volume presentato a palazzo Gagliardi intende dimostrare. «Dal ’76 al ’93 – ha aggiunto Mario Caligiuri – Craxi ha ricoperto un ruolo principale nella politica italiana ed è stato un protagonista della Prima Repubblica. Un libro necessario che si inserisce nel contesto della Guerra Fredda. È molto significativo che di questa vicenda se ne parli all’interno del viaggio culturale promosso da Gilberto Floriani, il Festival Leggere&Scrivere».

Per gli altri appuntamenti in programma, info sul sito www.tropeafestival.it

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