Infrastrutture Lombardi, è scontro tra Gentile e Oliverio,  «I calabresi vogliono la verità»

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ROMA – Sulla questione del contenzioso che la Regione vorrebbe aprire con la Società “Infrastrutture Lombarde S.p.a“, in relazione all’attività di consulenza svolta nell’ambito della redazione del progetto preliminare dei tre ospedali calabresi (Sibari, Vibo Valentia e Gioia Tauro-Palmi), interviene il senatore Antonio Gentile, Sottosegretario di Stato allo Sviluppo economico.  In una lettera indirizzata al governatore della Calabria, Mario Oliverio, Antonio Gentile, in riferimento ai progetti redatti dalla Struttura Tecnica regionale e alla successiva procedura di approvazione degli stessi, tende a fare luce sulla vicenda. «Sarebbe importante capire – si legge nella nota – chi abbia preliminarmente scelto i siti. Appare strano, infatti, che a contestare i progetti delle strutture ospedaliere non siano le ditte aggiudicatarie delle concessioni ma la stessa Regione Calabria, che, a suo tempo, aveva redatto i medesimi progetti. Pertanto, il sempre annunciato, e mai realizzato, avvio dei lavori non può, a mio giudizio, essere addebitato a soggetti terzi ma all’incapacità delle Strutture regionali che hanno seguito l’iter procedurale. È naturale che, qualora la Giunta regionale persistesse in tale contraddittorio atteggiamento, potrebbe anche verificarsi che le ditte aggiudicatarie della concessione, non in grado fino ad oggi di avviare i lavori, potrebbero scaricare le loro inadempienze ed avviare a loro volta, un’azione risarcitoria nei confronti della Regione Calabria».

«Interessante sarebbe poi conoscere – prosegue il senatore Gentile nella sua missiva- il cronoprogramma dei lavori successivi alla fase di cantierizzazione delle aree,  i tempi di inizio e fine dei lavori considerati i notevoli ritardi finora accumulati e di quali garanzie si doterà la Regione per il rispetto del cronoprogramma. Opere già appaltate che  hanno un valore complessivo di circa 500 milioni di euro, cui si dovrà aggiungere quello delle concessioni per 30 anni, che probabilmente avrà un valore simile a quello dell’appalto. Dunque, dopo sei anni, dall’aggiudicazione delle gare si ritorna al punto di partenza. Importi considerevoli per i quali i cittadini calabresi stanno già pagando i relativi mutui». Mi rendo conto – conclude – per onestà intellettuale, che le responsabilità vanno ricercate nella
trasparenza degli atti approvati e del relativo supporto tecnico. Non sarebbe sbagliato, quindi, qualora ve ne fossero le condizioni e la necessità, costituire una Commissione regionale d’inchiesta ad hoc, al fine di accertare le responsabilità di tutte le Strutture, Commissario ad acta compreso. Eviteremo così di navigare a vista e riusciremo a dare risposte definitive alle pressanti domande che provengono dai territori interessati. I calabresi, dopo lunghi anni di attesa, hanno bisogno di certezze e di verità. Su questo terreno, ognuno per la propria parte, dovrà fare chiarezza, per rendere le Istituzioni credibili ed affidabili».

 

 

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