ARCAVACATA DI RENDE (CS) – Al via la nuova stagione teatrale del Tau. Il primo appuntamento è per mercoledì 18 ottobre alle ore 20.30 La omisión de la familia Coleman – Il caso della famiglia Coleman, dell’autore e regista argentino Claudio Tolcachir. Divenuto un classico del teatro contemporaneo che continua a calcare i palcoscenici internazionali, lo spettacolo scritto e diretto da Tolcachir trascina il pubblico nella sua Buenos Aires, nel caotico microcosmo di una famiglia che vive al limite della dissoluzione, in una casa che ospita i suoi membri e insieme li rende prigionieri, in cui ognuno è “condannato” a lottare per salvaguardare il proprio spazio vitale, in cui si ama e si odia con la stessa intensità e quello che non si dice è più dannoso di quello che si dice. Come in un complicato sistema di scatole cinesi, un universo scomposto e agitato da un’energia febbrile, le solitudini si incastrano ed emergono gli egoismi dei singoli, tutti responsabili di piccole crudeltà quotidiane. Eppure, in un mondo dove la violenza diventa spesso l’unica forma di comunicazione, esistono la tenerezza e l’affetto. Una sorta di Parenti serpenti in stile argentino, lo spettacolo di una casa e di chi la abita, presentato in uno spazio scenico avvolgente che accoglie lo spettatore e lo sommerge, narrando di un’assurda, struggente quotidianità. A sovraffollare la scena la numerosa e problematica famiglia Coleman, composta da una nonna, una figlia e quattro nipoti, ma le regole sono sovvertite: la nonna occupa il posto della madre e la madre si presenta come una bambina immatura che vive nella propria fantasia. Ci sono due gemelli. Uno riempie il vuoto oscuro di un padre assente: violento, alcolista, e ladro. Alla figlia tocca il ruolo della madre ideale: è l’unica che lavora e porta i soldi in una casa che sprofonda. Ogni personaggio ricava un proprio angolo nell’ angusto spazio disponibile, popolato da più voci che, tra disperazione e leggerezza, si alternano e si sovrappongono senza riuscire a comunicare. Nello spettacolo non c’è spazio per la malinconia, ma un perfetto equilibrio tra dramma e humour nero, che insegue la verità sentimentale e rivelerà il meglio e il peggio di ogni personaggio per restituire in scena il paradosso dei rapporti umani e dell’animo umano.