Post Rende-Catania. Trocini: «Passivo troppo pesante». Lucarelli: «Pallino del gioco in mano nostra»

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Trocini

RENDE (CS) – Nella sala stampa del “Marco Lorenzon” si commenta la vittoria del Catania in casa del Rende. A parlare sono i due tecnici Bruno Trocini e Cristiano Lucarelli.

Trocini e il Rende che subisce qualche rete di troppo

L’allenatore biancorosso si sofferma sulla sconfitta della propria squadra (foto repertorio rendecalcio.it). Sei reti in due partite, un bottino che non fa felice il tecnico del Rende. «Lo 0-3 non è meritato a mio avviso – dichiara Trocini – abbiamo avuto qualche occasione ma sono molto dispiaciuto per i ragazzi e per gli arbitri. Gli episodi non ci sono andati a favore, c’era un rigore sacrosanto su Rossini. L’arbitro ha fischiato al Catania un rigore alquanto dubbio: è stato molto bravo Ripa questo pomeriggio. Dico che ci sono state 6-7 palle goal e questo è un fattore importante. Il Rende non avrebbe meritato questo passivo, abbiamo messo il Catania in difficoltà. Sino ad ora i 25 punti sono un ottimo bottino in ottica salvezza».

Lucarelli e la vittoria del Catania

Il tecnico del Catania si gode il successo della propria formazione alla ricerca di un aggancio alla vetta che vede al momento il Lecce al comando dopo il successo con il Monopoli. «La squadra aveva la rabbia agonistica che serviva su un campo molto difficile. Il Rende aveva la miglior difesa in casa – dichiara Lucarelli – nelle ultime due partite abbiamo raccolto sicuramente meno. Per stare al vertice serve una grande concretezza. La prestazione è stata veramente egregia nonostante qualche assenza di troppo. Chi ha giocato meno si è impegnato, e non poco, per la causa Catania. La rosa è veramente ampia e questo lo si vede chiaramente, senza ombra di dubbio».

Un successo che permette agli etnei di lasciare inalterato il distacco dal Lecce. «Al momento sono primi ma noi ci siamo. Il Catania questo pomeriggio ha tenuto il pallino del gioco mentre il Rende giocava con dei lanci verso la punta centrale. Sappiamo quanto sia difficile schiacciare l’avversario – conclude – nella propria metà campo».

Alessandro Artuso

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