CATANZARO – «Le informazioni diffuse nei giorni scorsi in merito al rischio di “restituzione” di risorse comunitarie investite nel completamento del parco archeologico di Terina sono imprecise. L’intervento – si legge nella nota del settore Programmazione della Regione -, originariamente finanziato nell’ambito del POR Calabria FESR 2007/2013, è stato inserito nell’elenco delle operazioni da completare con risorse nazionali (Piano di Azione Coesione 2014/2020) con deliberazione della giunta regionale n. 159/2016, per l’importo di € 986.922,55. L’unica spesa relativa all’intervento e imputata al Por è di 11.957,60, ma la Regione con nota di dicembre 2017 ha comunicato alla Commissione europea l’intenzione di rinunciare a questo rimborso, accollandosi l’intero importo del finanziamento necessario a completare e rendere funzionale l’intervento stesso, onde rendere fruibile e accessibile il sito al pubblico.
A tal fine, l’amministrazione regionale, già in agosto aveva chiesto informazioni al Segretariato Regionale per la Calabria del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, beneficiario del finanziamento e responsabile dei lavori.
Permanendo la criticità, l’amministrazione regionale intende attivare un tavolo tecnico con il Segretariato e con il Comune di Lamezia Terme.
Si ribadisce, quindi, che non vi è alcun rischio di perdita del finanziamento entro marzo 2019, per le ragioni rappresentate e perché tale scadenza non è applicabile al progetto, visto che, in base agli orientamenti di chiusura dei Programmi europei 2007-2013, il termine di marzo 2019 afferisce solo ed esclusivamente ai progetti di importo pari o superiore a 5 milioni (e il progetto di Terina è inferiore a 1 milione di euro).
Venendo al merito del progetto, l’intervento di scavo, restauro e valorizzazione del Parco di Terina è stato concluso il 26 ottobre 2016, come comunicato alla Regione dal Comune di Lamezia Terme».