ARCAVACATA DI RENDE (CS) – Festa grande del dipartimento di Studi Umanistici dell’Università della Calabria per celebrare il settantesimo compleanno del prof. Daniele Gambarara, decano del corso di laurea in Scienze della Comunicazione.
A distanza di due giorni dal 50° anniversario della promulgazione della legge istitutiva dell’Università della Calabria, il dipartimento di Studi Umanistici si trova a festeggiare il settantesimo compleanno del prof. Daniele Gambarara, Ordinario di Filosofia del Linguaggio, giunto nel campus universitario di Arcavacata fin dalle origini istitutive della Facoltà di Lettere e Filosofia avvenuta con l’anno accademico 1973/1974. Lo hanno fatto preparando l’evento nella massima riservatezza per garantire al festeggiato una lieta sorpresa in un clima di grande umanità spontanea e socialità tra colleghi, studenti, allievi ed amici, che non mancano mai nei momenti più importanti e significativi della vita di una persona.
In particolare a promuovere l’iniziativa è stato il gruppo di linguistica e filosofia del linguaggio che ha nella circostanza preparato un volume che fa parte della collana “Semiotica e filosofia del linguaggio”, pubblicata dalla MIMESIS, che raccoglie, per rendere onore agli studi di Daniele Gambarara, quarantadue contributi scientifici sulla materia firmati da altrettanti studiosi a livello nazionale ed internazionale; mentre a presentare l’opera e la personalità accademica e di studioso del festeggiato, con l’introduzione ed il saluto del vice direttore del dipartimento di Studi Umanistici, Antonella Valenti, sono stati chiamati con la moderazione della prof.ssa Claudia Stancati: Lia Formigari, dell’Università di Roma; Irene Fenoglio, del CNRS di Parigi; Paloma Brook, dell’Università di Bologna. Come viene spiegato nella prefazione del libro la vita scientifico-accademica di Daniele Gambarara coincide in gran parte con quella dell’Università della Calabria. Da allora, non ha mai lasciato l’Università della Calabria, anche se ha pure insegnato presso le Università di Ginevra, Harvard, Stanford ed in altre Università italiane. Questo non significa che si sia votato all’isolamento: la cifra del suo lavoro è esattamente opposta. Il compito che egli si è assegnato in tutti questi anni è stato quello di porre l’Università della Calabria ed il gruppo che attorno a lui negli anni si è formato al centro di una rete che non si limita ai contatti più stretti, e nemmeno alla variegata galassia demauriana, ma si apre al dialogo, alla collaborazione e allo scambio con le realtà più diverse.
Di questo dialogo, che dura da più di quarant’anni, il libro ch’è stato realizzato a cura dei professori M.W.Bruno, D. Chiricò, F. Cimatti, G. Cosenza, A.De Marco, E. Fadda, G. Lo Feudo, M. Mazzeo, C. Stancati, composto di 540 pagine con una ricca bibliografia e un indice che raccoglie tutte le sue pubblicazioni, ne costituisce una testimonianza e un rilancio. “E’ un lavoro piuttosto corposo – ha dichiarato nel suo intervento Paloma Brook – costituito dei saggi che spaziano da ambiti fisodofico-linguistici, semiotici ed epistemologici a quelli più strettamente linguistici o filologici: una molteplicità di prospettive che ben rispecchia la poliedricità scientifica della figura di Gambarara, dove dominante emerge la figura di Saussure, da sempre al centro del suo itinerario scientifico”.
Del prof. Daniele Gambarara emerge, in questa occasione del suo 70° compleanno, ciò che ha rappresentato per l’Università della Calabria, oltre che come docente, studioso e ricercatore , anche come buono amministratore attraverso la funzione svolta di consigliere nel Consiglio di Amministrazione dell’Ateneo, di Pro- Rettore durante il periodo del rettorato di Rosario Aiello (1987/1990), con delega al personale ed allo sviluppo edilizio, di direttore del dipartimento di filosofia per più mandati e soprattutto di padre fondatore e decano del corso di laurea in “filosofia e scienze della comunicazione e conoscenza” a partire dall’anno accademico 2000/2001. Al momento dirige il comitato editoriale della rivista: “Cahiers F. de Saussure” di Ginevra.