COSENZA – Nessuno si salva dagli effetti nefasti di una crisi che non guarda in faccia neanche la creatività e anche il mercato discografico si trova a dover fare i conti con un calo di vendite e di profitti che sembra quasi irreversibile.
Negli ultimi anni la necessaria rivoluzione digitale, che offre l’opportunità di scaricare comodamente i file direttamente dalle rete, ha portato a una tragica decrescita delle vendite dei cd e a pagarne le conseguenze sono soprattutto le case discografiche che pur di vendere qualche disco in più scendono a qualsiasi compresso, hipoppari che anche cotto e mangiato va bene purchè si vada in televisione e rocker che diventano giudici dell’ennesimo talent ed ecco che anche quel poco di passione e di onestà intellettuale che restava se ne va a farsi fottere.
Ma poi c’è “…In Libreria si Cambia Musica” un progetto che è più un estremo tentativo per ridare alla musica il suo valore di unicità, un’alleanza fra due case di produzione culturale, quella discografica e quella editoriale, nello specifico la MK Records e la Rubbettino Editore, che ha come obiettivo quello di portare nelle librerie calabresi i dischi degli artisti del Sud Italia e in particolar modo degli artisti calabresi.
Chi ha sposato a pieno questo progetto è la band calabrese il Parto delle nuvole pesanti che ieri sera all’Ubik di Cosenza si è esibita in un intimo showcase per presentare il nuovo album “Che aria tira”, un album socialmente utile che nei suoi dieci inediti racconta i problemi della Calabria facendoli diventare parte dell’intera identità umana.
Un album quadrato all’esterno e tondo all’interno, spiega sorridente il leader Salvatore De Siena, che fonde diversi stili da quello etno-rock a quello elettronico e che racconta con rabbia il nostro tempo, i vinti, quelli che cadono sempre lungo la strada.
Un album che vanta diverse collaborazioni, da quella con Carlo Lucarelli che recita dei versi nel pezzo “La nave dei veleni” sulla misteriosa vicenda del relitto affondato al largo delle coste calabresi, a quella con Fabrizio Moro nel pezzo “Crotone” sullo stupro ambientale di cui sono artefici le ecomafie.
La musica e i libri si uniscono per combattere una crisi che continua a dividere, si alleano per ridare il giusto valore a quelle cose che danno forma al nostro modo di guardare al mondo, insieme per concederci un unico grande lusso quello di fermarsi, di lasciare che il tempo scorra tra le note di una canzone o tra le pagine di un libro senza stargli continuamente dietro.
Gaia Santolla