COSENZA – “Due” la commedia sentimentale firmata da Luca Miniero con Raoul Bova e Chiara Francini ha fatto registrare due sold out. Un altro grande successo dunque per la “Rassegna L’AltroTeatro”.
La storia
Una coppia o meglio, “Due” a pochi giorni dal matrimonio. Marco e Paola (nei loro panni i divertenti Bova e Francini) sono alle prese con il montaggio del loro letto matrimoniale ma a prendere il sopravvento sono i dubbi e gli interrogativi sul loro futuro. Tra vent’anni come saremo? Ci ameremo ancora come i primi tempi? Al di là della vecchiaia e degli acciacchi? A tentennare è soprattutto lei, Paola un’esplosiva Chiara Francini. Se la futura sposa, infatti, riesce a contare i passi che separano la nuova abitazione dai punti di riferimento della zona in cui andrà ad abitare con la sua metà dopo sette anni di fidanzamento, non sa però quanto possa contare sull’amore di quell’uomo intento a montare il letto senza leggere le istruzioni. Una scena scarna, sullo sfondo il letto da montare, intorno sagome di fantasmi che arrivano dal futuro. In un gioco di luci, si manifestano i cartonati, che rappresentano quelle persone di ieri e soprattutto di domani che inevitabilmente si insinueranno nella vita: genitori, amici, figli, amanti, filosofi . Bova, che torna a teatro dopo ben diciassette anni, è a suo agio sul palco, e tra uno scambio di battute e l’altro con la sua compagna di scena, si esercita a fare gli addominali e lanciandosi in gustosi passi a due. Ciò che è certo è che non delude il pubblico femminile nel suo ruolo di sex simbol che soprattutto il cinema gli ha attribuito. La Francini è diretta, spontanea e sprizza simpatia da ogni poro. Divertenti siparietti, un botta e risposta tra i due. Dialoghi incalzanti e battute esilaranti. Luca Miniero (regista cinematografico di successi come Benvenuti al Sud e Benvenuti al Nord) tratteggia con efficacia le difficoltà e i paradossi dell’essere coppia oggi. Uno spettacolo divertente, uno specchio dell’universo maschile e femminile. L’unico suggerimento che sembra dare lo spettacolo è di cercare di non idealizzare il proprio compagno o compagna, o il proprio rapporto. È più saggio accettare la parte fallibile di noi stessi e degli altri, e i possibili cambiamenti.