I pagamenti agli agricoltori della PAC e PSR sono fermi al palo. “Una Agenzia Regionale (ARCEA) che effettua pagamenti alle imprese agricole sia per la Politica Agricola Comunitaria (PAC) che per il Programma Sviluppo Regionale (PSR) lenta, disattenta ed impacciata, l’agricoltura calabrese non la merita! No, proprio non ne abbiamo bisogno è il commento secco di Coldiretti Calabria che ha fotografato la situazione e denuncia gravi ritardi nei pagamenti che “sono fermi al palo”. “Una situazione difficilmente giustificabile – rincara Pietro Molinaro presidente di Coldiretti Calabria – che porta a situazioni scandalose con inerzie, incertezze, opposizioni che stanno seriamente danneggiando una parte di imprese agricole ed i ritardi –aggiunge – si propagano dal dettaglio a tutti i livelli e, come se la crisi non bastasse, anche questo, indebolisce in modo decisivo la struttura finanziaria delle imprese e la loro capacità di investimento”. Una parte delle imprese agricole della Calabria attendono da troppo tempo la liquidazione degli aiuti della PAC e del PSR . In particolare riguardo ai contributi per le aziende che operano in aree svantaggiate e montane, nonché per i premi a superficie. Questo a causa del mancato avvio delle attività di gestione del ricalcolo delle superfici ammissibili ed il conseguente riallineamento dei dati, indispensabili anche per la corretta predisposizione e presentazione delle domande di pagamento per l’annualità 2013 ed il completamento dei saldi per le annualità 2011 e 2012. Una autentica paralisi dovuta anche alla implementazione e funzionamento del Sistema Informativo Nazionale (SIN) che fa accumulare ritardi sul completamento delle istruttorie amministrative per migliaia di domande a valere sul PSR per oltre 15 milioni di euro. Ed ancora, oltre 5 mila agricoltori in attesa dei saldi delle domanda unica 2012 per ulteriori diversi milioni di euro.
Le problematiche organizzative e funzionali del sistema gestionale sono preoccupanti e forse il problema sta nel “manico”- viste anche le indubbie professionalità che operano nell’agenzia- che non riesce ad essere autorevole e determinato rispetto a questa “sciagura burocratica”. Servono soluzioni rapide e definitive poiché le gravi conseguenze che si stanno generando vanificano tutti gli sforzi compiuti negli ultimi tempi. Le difficoltà di funzionamento e l’altalenante operatività del sistema informatico utilizzato (Sian-Sin) – in una situazione di crisi e di emergenza, non può essere l’alibi. Si impone ri-stabilire urgentemente le condizioni indispensabili per recuperare efficienza del sistema e della struttura amministrativa, per sanare le tante posizioni rimaste “sospese” nelle inestricabili maglie. Al danno si aggiunge la beffa: tali criticità causano legittime e numerose istanze legali con contenziosi che, potrebbero gravare sulle risorse ordinarie regionali con conseguenze facili da immaginare. Gli aiuti della PAC, – ammonisce Molinaro – sono indispensabili per dare ossigeno agli agricoltori e risollevare la cronica liquidità -fondamentale allo svolgimento delle attività produttive. L’Europa ed il Ministero hanno attribuito all’ Organismo Pagatore regionale, l’importante funzione di liquidare le risorse agli agricoltori in tempi rapidi e con processi di semplificazione basati sulla sussidiarietà. Un compito, quindi, di notevole importanza, non solo per il settore agricolo, ma per l’intera economia regionale. Se il “manico” non va chi di dovere l’Assessore Trematerra, deve trarne insieme al presidente Scopelliti e alla Giunta Regionale le dovute conseguenze – chiede Molinaro – e se i problemi sono altri sia l’assessore stesso a determinarsi. La coldiretti non vuole che ARCEA, si trasformi in un “carrozzone” e continuerà a vigilare perché questo non accada.