Festa del Primo Maggio in Calabria, Oliverio alle celebrazioni di Carfizzi

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CARFIZZI (KR) – Il presidente della Giunta regionale, Mario Oliverio, ha celebrato il Primo Maggio a Carfizzi, in provincia di Crotone, dove Cgil, Cisl e Uil quest’anno hanno organizzato la festa regionale del Primo Maggio sul tema: Sicurezza, cuore del lavoro. In primo piano il tema della prevenzione e della sicurezza sui luoghi di lavoro. La scelta del luogo non è stata affatto casuale. Carfizzi, infatti, è un luogo simbolico per eccellenza. In località “Montagnella” cento anni fa i braccianti agricoli del Crotonese festeggiarono la prima festa del Lavoro. Carfizzi, inoltre, si trova nel crotonese e, proprio a Crotone, il 5 aprile scorso sono morti sul luogo di lavoro Giuseppe Greco di 51 anni, di Isola Capo Rizzuto e il rumeno Dragos Chiriac, 35 anni. I due operai erano impegnati nell’eliminazione di alcuni vecchi manufatti per l’allargamento del lungomare sulla strada per Capo Colonna.

«Ringrazio -ha detto Oliverio nel corso del suo breve saluto- Cgil, Cisl e Uil che hanno deciso di festeggiare quest’anno il Primo Maggio alla Montagnella, un luogo simbolico e carico di significato per i nostri braccianti agricoli. Per la Calabria e per il Mezzogiorno il lavoro, o meglio, la mancanza di lavoro, è la vera, unica, grande questione, il nodo centrale da affrontare e risolvere. Il dato della disoccupazione giovanile è una grande piaga che deve essere affrontata senza tentennamenti e perdite di tempo. Senza lavoro non ci può essere nessuna ripartenza, nessuna prospettiva, nessuna possibilità di riscatto e di crescita. Il fatto che le organizzazioni sindacali abbiano scelto di festeggiare la Festa del Lavoro qui, in questo luogo altamente simbolico, teatro di mille lotte, lo considero un grande impegno ed una grande attenzione verso la Calabria e il Mezzogiorno. La nostra terra e l’intero meridione ripartono se c’è lavoro, ma esso si crea se c’è un grande piano nazionale di investimenti per creare lavoro al Sud, per arrestare l’emorragia che è rappresentata da tantissimi giovani che abbandonano la propria terra dopo aver studiato e acquisito una laurea nelle nostre università. La Germania dell’Est, quando nel 1991 decise di unire le due Germanie, lo fece investendo, tra il 1991 e il 2015, il triplo delle risorse che sono state investite nel nostro Mezzogiorno dal Dopoguerra ad oggi. Richiamo questo dato particolarmente significativo per dire che le grandi infrastrutture, lo sviluppo produttivo, la organizzazione dei servizi, l’accessibilità, l’abbattimento della perifericità sono grandi questioni che richiedono un grande Piano nazionale di investimenti. E le risorse europee, per le quali noi ci stiamo impegnando attraverso iniziative mirate alla loro utilizzazione, devono essere aggiuntive e non sostitutive delle risorse ordinarie. “Io credo -ha concluso il presidente della Giunta regionale- che il Sud e la Calabria possono diventare una grande risorsa per il Paese, sono una grande risorsa per il Paese, a condizione che vengano assunti come cuore delle politiche nazionali. Il messaggio che parte oggi dalla Calabria, dalla Montagnella, è un messaggio forte e chiaro e chiede al Paese di riaccendere i riflettori sul Sud e sulla Calabria con la chiara consapevolezza che se riparte il Mezzogiorno, riparte l’intero Paese».

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