RENDE (CS) – «Erano i primi anni ’70 quando i precedenti amministratori del Comune di Rende avevano avviato importanti lavori sulle strade di Contrada Vennarello e Contrada Profico, strade rurali, periferie come tante altre, di un centro urbano che era ancora in via d’espansione e, che, avrebbe vissuto considerevoli momenti di crescita negli anni avvenire. Lavori strutturali di efficientamento delle strade avevano interessato il territorio rendese, soprattutto le periferie per rendere comodi e sicuri i collegamenti, gli spostamenti. Trascorsero decenni e, sulle strade rurali si riuscì ad intervenire solo in questi ultimi mesi».
«Importanti risorse destinate alle contrade»
Siamo nel 2018, gli attuali amministratori del Comune di Rende, dopo un accurato e preciso lavoro di programmazione delle esigenze territoriali sono riusciti ad intercettare importanti risorse economiche per poter far fronte alle necessità che una grossa cittadina, culla di uno dei più prestigiosi Atenei del Sud Italia può avere. Pianificazione non di semplice portata per un ente comunale in predissesto economico eppure, ad oggi, si è riusciti a rimettere mani su quelle stesse strade sulle quali si era lavorato soltanto 35 anni fa circa. La notizia dell’avvio del Programma di Sviluppo Rurale è stata annunciata già da qualche tempo dal sindaco Marcello Manna di concerto con l’assessore ai Lavori Pubblici Pino Munno e l’intera Giunta Comunale.
La soddisfazione dell’amministrazione Manna
«Riqualificare le periferie non è stato affatto semplice ma siamo riusciti ad ottenere i finanziamenti necessari per poter dare un nuova energia alla nostra città. Il centro storico del borgo antico, le strade rurali, l’edilizia scolastica sono tematiche rilevanti e sono orgoglioso di poter affermare che tra tanti comuni italiani tutti accomunati dalle stesse sorti, stiamo riuscendo a far fronte alle esigenze che il nostro territorio reclama da troppi anni”. Queste le considerazioni dell’assessore Munno. Altrettanto soddisfatto il primo cittadino di Rende: “interventi simili si stavano si attendevano davvero da tantissimi anni. È un passo importante, sicuramente non è un punto d’arrivo. La mole di lavoro da gestire è ancora considerevole e gli interventi da apportare sono ancora tanti. Le soddisfazioni del momento devono farci da monito per continuare ad esercitare la nostra azione amministrativa con la stessa tenacia e lo stesso impegno di sempre».