MENDICINO (CS) – Ha la saggezza di una settantenne che mostra con fierezza qualche ruga e i capelli imbiancati. Entrata in vigore nel gennaio del ’48, la Costituzione italiana attraverso i suoi 139 articoli racconta la storia, i dolori e le gioie di un popolo. «Da tre anni chiamiamo i neomaggiorenni per ricordargli e ricordarci l’importanza di essere cittadini. Diceva Piero Calamandrei: “Trasformare i sudditi in cittadini è un miracolo che solo la scuola può fare”, io credo che questo miracolo si deve anche alle Istituzioni. Ci troviamo di fronte ad una crisi sociale, è importante iniziare ad imparare a vivere la collettività; occorre essere in prima fila nelle battaglie per la civiltà, subire le scelte non è possibile, ognuno di voi ha idee che aiutano a crescere. Dobbiamo vivere pianamente il nostro essere cittadini, se vogliamo cambiare la comunità abbiamo bisogno di chi varrà dopo di noi, voi avete una grande responsabilità da portare avanti perché Mendicino ha bisogno di voi», dice il primo cittadino Antonio Palermo nel corso della cerimonia di consegna della Costituzione ai neomaggiorenni. «Non è semplice puntare sulla Costituzione», dice la dirigente scolastica Assunta Morrone, «quella della Costituzione è una materia complessa. Con la maggiore età si acquisisce la piena cittadinanza politica e ci si assume la responsabilità di esercitare alcuni diritti politici che non si esauriscono quando veniamo chiamati alle urne per esprimere il nostro voto. La manifestazione del pensiero è il mezzo attraverso cui possiamo incidere, e questa è partecipazione politica costante», dice la costituzionalista Donatella Loprieno. Una iniziativa originale giunta alla terza edizione in una città, come ricorda la Loprieno, «che è partner di un progetto che coinvolge diversi Atenei e che punta all’integrazione dei richiedenti asilo; una scelta che non è frutto del caso ma che è data dal vedere in Mendicino una società civile pronta a raccogliere la sfida di chi non teme le persone che provengono da un altro contesto. Il tema della migrazione è complesso e richiama i doveri di solidarietà economica, politica e sociale di cui parla la Costituzione. Ciascuno di noi deve sviluppare la propria personalità in ogni campo, sviluppare la propria personalità è anche non chiudersi agli altri». La necessità di un diritto dei beni comuni, «per evitare che tutto possa essere considerato un bene comune è necessario riconoscere il nesso tra i beni comuni e la garanzia dei diritti costituzionalmente garantiti; dalla prospettiva costituzionale, l’amministrazione dei beni diffusa e partecipata deve muovere, come sosteneva Stefano Rodotà, dal principio costituzionale della solidarietà e dell’uguaglianza, pilastro portante del nostro testo costituzionale e deve avere come obiettivo la garanzia di alcuni diritti fondamentali attraverso il superamento del binomio pubblico-privato», è il fulcro dell’intervento di Greta Massa Gallerano, docente universitaria in diritto regionale e degli Enti Locali.
La consegna della Costituzione ai neomaggiorenni è stata una vera e propria iniezione di fiducia, un appello alla coscienza civica, il battesimo che sancisce l’ingresso nella vita attiva: «festeggiamo il traguardo- dice il presidente del consiglio comunale Nathalie Crea-consegnandovi la Costituzione, un atto che pone l’uomo al centro del sistema. Fermatevi e leggete la Costituzione con lentezza, provate a leggerla con sentimento perché diventa poesia».
Rita Pellicori