Bruxelles – L’europarlamentare on. Mario Pirillo da Bruxelles interviene riguardo l’organizzazione delle primarie del PD: “Ho detto più volte che il PD calabrese per aggregare giovani, uomini e donne al suo progetto politico alle primarie dovrà spalancare le porte della partecipazione a tutti i calabresi che si sentono vicini alle battaglie promosse dal PD, evitando il fastidioso obolo di due euro e introducendo il principio della contribuzione volontaria”. Lo afferma l’on. Mario Pirillo, europarlamentare del gruppo S&D che ribadisce il messaggio delle scorse settimane e chiede ai vertici del partito una “deroga statutaria” per favorire un’ampia partecipazione già alle primarie del Pd in giugno in Calabria. “In un quadro politico molto difficile per il paese, con l’antipolitica che si alimenta di malgoverno e allarga il suo consenso, penso sia importante – aggiunge Pirillo – aprirsi e favorire senza preclusioni il coinvolgimento nella vita del nostro partito di quanta più gente possibile. Di coloro che pur condividendo il nostro stesso percorso politico stanno lontani da noi per i più svariati motivi”. Le primarie, dunque, per l’onorevole Pirillo “non debbono essere appannaggio dei soli iscritti” ma, spiega l’europarlamentare calabrese, “se si condivide il documento programmatico potrebbero essere allargate a molti potenziali elettori del PD che oggi ci osservano soltanto mentre il nostro obiettivo deve essere quelli di farli partecipare”.
Per l’esponente politico “è importante introdurre questa novità già alle prossime primarie per l’elezione del segretario regionale del Partito democratico, in deroga a quanto prescrive lo statuto. Sarebbe un segnale di discontinuità con il passato è un modo per avvicinare i cittadini alla politica e alle istituzioni cercando di recuperare quella fiducia in termini politici-elettorali tradita dall’assenza di proposte credibili, da troppa litigiosità e soprattutto per il troppo verticismo che ha allargato il solco tra mondo politico e società civile. Il Pd in questo modo avrà la grande opportunità di aprirsi all’esterno dopo anni di retroguardia passiva, o chiusura, in cui i cosiddetti “maggiorenti” hanno, magari involontariamente, precluso spazi e partecipazione per mantenere inalterati equilibri e status quo”. Per l’europarlamentare è “importante svolgere prima le “primarie regionali” e poi quelle “provinciali”, invertendo l’ordine dettato dallo statuto e comunque favorendo una partecipazione allargata anche ai congressi locali dal cui esito, è bene evidenziare, non viene più determinata l’elezione del segretario regionale”. Per Pirillo sarebbe “un segno di maggiore trasparenza con cui si superano da un lato le logiche correntizie che hanno lacerato il nostro partito, dall’altro il sistema delle tessere che in questo quadro politico in continua evoluzione sono da ricordare come vecchi elementi della politica del ‘900”.