Gino Gullace, il giornalista calabrese che raccontava l’America

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18 agosto 1918 – 18 agosto 2018: Gino Gullace, il giornalista calabrese che raccontava l’America

FERRUZZANO (RC) – Sono trascorsi cento anni dalla nascita di Gino Gullace, il giornalista e scrittore calabrese primo inviato della Rizzoli in America.

La sua vita, il suo profilo professionale ed umano sono stati al centro di una suggestiva iniziativa voluta dall’amministrazione comunale di Ferruzzano, luogo natio di Gino Gullace, ed organizzata scrupolosamente dai familiari che hanno avuto modo di condividere con Gino, gli amici che lo scrittore ha incontrato durante lo svolgimento della sua attività giornalistica.

Gino Gullace, nacque a Ferruzzano (R.C.) il 18 agosto del 1918.

Per motivi di natura economica dovette seguire corsi di studi irregolari. Tuttavia, a 22 anni conseguì la laurea in lettere moderne. Ma, agli inizi della seconda guerra mondiale, fu chiamato alle armi destinato, dopo il corso ufficiali promosso col grado di sottotenente, all’isola di Rodi, in Grecia.

Dopo l’8 settembre del 1943, per sottrarsi alla cattura dei tedeschi che lo avrebbero destinato inesorabilmente in un campo di concentramento in Germania, con una barca a remi, scappò da Rodi e approdò in Turchia.

Alla fine della guerra rientrò in Italia e riprese le sue attività di insegnante e fu protagonista dei movimenti e delle iniziative politico-culturali che agitavano il mondo reggino.

Nel 1948, spinto dalle sue curiosità intellettuali e sociali, partì per gli USA dove cominciò a collaborare con alcuni quotidiani italo-americani. Agli inizi degli anni ’50 fu contattato dalla Rizzoli per una collaborazione al settimanale italiano OGGI.

La sua vera carriera giornalistica comincia da qui.

I primi anni scrive da Rochester, poi si trasferisce a New York dove, per espressa volontà dei Rizzoli, assume, tra l’altro, l’incarico di responsabile del centro giornalistico-culturale Rizzoli, con sede nella Quinta strada a New York.

Gino, in circa quarant’anni di attività giornalistica, racconta agli italiani che la conoscevano molto poco, la vita degli americani con vizi, stravaganze e virtù. Il suo è un giornalismo obiettivo e totale, spazia dagli argomenti sociali a quelli politici fino a quelli scientifici. Famosi sono i ritratti dei presidenti USA, dai Kennedy ai Reagan, di cui scrisse una grande biografia per l’editore Dino. Condusse inchieste sulla scuola, sulla fuga dei cervelli, sulle frontiere della medicina e della psichiatria, si occupò di cinema, di voli spaziali, dell’universo, dell’epopea del west e degli italo-americani.

Egli ebbe, come amici, importanti personalità del mondo giornalistico e della cultura come Ungaretti, Pietro Nenni, Enzo Biagi con cui collaborò nella stesura di “La luna è nostra” che racconta dello sbarco sulla luna.

Una particolare amicizia lo ha legato per anni ad Oriana Fallaci che nel 1985 fu sua ospite nella sua villa di Ferruzzano. Fu il primo fondatore e presidente del club “Magna Grecia” con sede a Roma e New York. Scrisse, tra gli altri libri, ”Un uomo in grigio alla Casa Bianca” sulla figura del presidente americano e “……E l’America ci salverà dai nostri bisogni” una raccolta di testimonianze degli emigranti meridionali in America.

Morì nel 1990 a Milano.

La serata è stata intervallata dalla visione di fotografie e dalla proiezione di un docufilm con immagini originali raccolte dai familiari.

Alla manifestazione sono intervenuti, oltre al sindaco che ha voluto donare alla famiglia Gullace una targa ricordo, la giornalista di Mediaset, Irene Tarantelli per la lettura di brani scritti da e su Gino Gullace.

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