COSENZA – Accordo di collaborazione tra due storiche società di basket della provincia di Cosenza, CUS Cosenza e CAB Cosenza, mirato a creare una collaborazione tecnica al fine di rilanciare l’attività giovanile.
Un sodalizio che rispetta le reciproche identità e che mette in comune, oltre agli obiettivi tecnici ed educativo-formativi, la passione e la dedizione per questo sport.
Entrambi i club resteranno autonomi nella gestione del Minibasket per trovare una via comune in un solido e lungimirante progetto giovanile.
Delle prime fasce si occuperà il Centro Avviamento Basket Cosenza, costituitasi come società satellite, sotto la guida tecnica del coach e istruttore Francesco Scarlato che per anni è stato il condottiero del CAB, fiore all’occhiello dei parquet della città Bruzia, coadiuvato dal dirigente storico di questa società, Roberto Galdini, persona dagli immensi valori sportivi e che da subito ha voluto investire in un progetto che avesse come protagonista i giovani.
Delle prime fasce si occuperà il Centro Avviamento Basket Cosenza, costituitasi come società satellite, sotto la guida tecnica del coach e istruttore Francesco Scarlato che per anni è stato il condottiero del CAB, fiore all’occhiello dei parquet della città Bruzia, coadiuvato dal dirigente storico di questa società, Roberto Galdini, persona dagli immensi valori sportivi e che da subito ha voluto investire in un progetto che avesse come protagonista i giovani.
Il perfezionamento sarà a carico del CUS BASKET Cosenza, da sempre impegnata tra serie C e serie D. Negli ultimi tempi il CUS ha trovato una veste nuova in ambito giovanile: al duo Simona Pronestì e Massimiliano Sabato il compito di accompagnare i ragazzi verso i campionati senior.
«Siamo onorati di aver raggiunto un accordo con il CAB dando vita a questo progetto – dichiara Pierluigi Morabito, Dirigente Responsabile del CUS – Era giunto il momento di rilanciare il movimento cestistico universitario coinvolgendo un pezzo importante di città: creare una rete fatta di collaborazioni è, a mio avviso, l’unica struttura organizzativa che può nel tempo dare frutti.
É maturo il tempo di credere nei giovani e di sostenerli lungo tutto il loro percorso formativo – prosegue Morabito -. Questo è il segnale che vogliamo dare con questa nuova strada, con quella annunciata qualche giorno fa con la cessione di Falzetta all’ l’Enjoy Lamezia e con la quasi certa partenza di Cersosimo verso la Bim Bum (entrambe le società militanti nel campionato si Serie C). Porre i nostri ragazzi in contesti più ampi in cui possano maturare ed esprimere il proprio potenziale è lo scopo che ci ha spinto ad intraprendere questa nuova avventura.»
É maturo il tempo di credere nei giovani e di sostenerli lungo tutto il loro percorso formativo – prosegue Morabito -. Questo è il segnale che vogliamo dare con questa nuova strada, con quella annunciata qualche giorno fa con la cessione di Falzetta all’ l’Enjoy Lamezia e con la quasi certa partenza di Cersosimo verso la Bim Bum (entrambe le società militanti nel campionato si Serie C). Porre i nostri ragazzi in contesti più ampi in cui possano maturare ed esprimere il proprio potenziale è lo scopo che ci ha spinto ad intraprendere questa nuova avventura.»
Soddisfatto anche il CAB Cosenza
«In un momento poco felice per la pallacanestro calabrese – sottolinea il tecnico Francesco Scarlato – ed in particolare per quella cosentina, il Cab si propone di dare una svolta. La società che rappresento ha deciso di dare un senso al percorso sportivo di crescita condividendo il progetto formativo dei ragazzi con il cus cs. Raccogliendo l’invito dell’amico Piero Morabito, abbiamo inteso di comune accordo di collaborare con l’intento di dare una continuità sportiva a quei ragazzi che molto spesso, presi da tante distrazioni, abbandonano la realtà sportiva in cui sono cresciuti fino all’età di 14/15 anni. Siamo certi dunque che una sana e leale condivisione di idee possa trasmettere ai nostri giovani quei valori sportivi che oggi si sono persi completamente e su cui invece è necessario porre l’attenzione maggiore di noi addetti ai lavori e delle stesse famiglie.»