Acri, Delogu: «Contro il Corigliano passo in avanti. A Reggio per giocarcela»

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ACRI (CS) – Si respira aria di cauto ottimismo in casa Acri, nonostante la classifica, corta per la verità, cominci a far suonare più di un campanello d’allarme. La compagina allenata da Pietro Delogu domenica andrà a far visita alla capolista Reggiomediterraea, avversario quasi proibitivo, come del resto lo erano gli ultimi due (Cotronei e Corigliano), ma l’Acri vista domenica scorsa ha più di un motivo per essere fiduciosa. 

Segnali di crescita

Come dichiarato dall’allenatore dell’Acri, contro il Corigliano la squadra ha fatto registrare «un passo in avanti come crecita nostra. Diciamo che per buona parte della gara ce la siamo giocata alla pari con un avversario costruito per altri obiettivi. La gara di domenica ci ha lasciato la consapevolezza che durante i 90′ possiamo essere all’altezza degli avversari e giocarcela con chiunque. Da questo dobbiamo proseguire per migliorarci sempre».

Delogu incita i suoi

Il tecnico dell’Acri non vuole certo darsi per vinto. «Stiamo lavorando in settimana senza lasciare nulla di intentato. Spero che in futuro ci dia una mano anche la sorte anche se alla sorte io ci credo poco perchè credo che ognuni si crei la propria – ha dichiarato -. Sono soddisfatto considerato per ciò che stiamo riuscendo a fare considerate le condizioni da cui siamo partiti». Dunque a Reggio si va per combattere, inutile soffermarsi sull’importante divario che attualmete c’è fra il miglior attacco del campionato e la difesa che ha incassato più reti. Delogu è pratico: «Non credo che il Corigliano abbia un attacco inferiore alla Reggiomediterranea, eppure è stata la partita in cui forse abbiamo subito meno. Ogni partita fa storia a sè  prosegue -, poi bisogna andare nel dettaglio e vedere come i gol sono stati presi».

A Reggio per giocarsela

Una cosa quindi è piuttsto chiara: «Andiamo li a giocarcela!». Gli fa eco il giocatore Paolo Perri: «Sicuramente loro sono una buona squadra ma noi li affronteremo al meglio. Del resto nel calcio si gioca 11 contro 11. Forse saranno più organizzati ma per noi ogni partita è una finale».

 

 

 

 

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