Raccolta differenziata, Antonio Marano: «Cosenza è una città di contrasti»

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COSENZA – «Cosenza è decisamente una città di contrasti. Ad evidenziarlo vi sono molteplici aspetti, non solo di carattere architettonico-urbanistico, ma anche per ciò che attiene i servizi. Il trattamento riservato alle periferie, sotto tutti i punti di vista, è decisamente pietoso rispetto al lusso ed alla pomposità del salotto buono che va da piazza Bilotti e si estende per tutto Corso Mazzini. Ma in una cosa periferie e centro non si differenziano, nei cumuli di rifiuti ai lati dei portoni dei nostri palazzi fin dalle prime ore serali. Perché signori questa è la differenziata a Cosenza. La raccolta differenziata- prosegue Antonio Marano di “Buongiorno Cosenza”- di per sé ha uno scopo nobile, ma gli accumuli di spazzatura in ogni angolo di strada ed ad ogni ora del giorno (basta un ritardo nel prelievo che al mattino ci si trova invasi alla spazzatura) regalano uno spettacolo non degno di una comunità civile come la nostra. Inoltre, l’attuale sistema di raccolta dei rifiuti, per la tempistica da rispettare, ha trasformato le cucine domestiche – maggiormente per chi abita in condominio – in una maleodorante discarica con rifiuti pieni di germi e quindi poco salubri soprattutto nei mesi caldi. La situazione, preoccupante sotto il profilo sanitario, dovrebbe essere meglio gestita. Ed in una città all’avanguardia come la nostra è difficile pensare che il sistema di raccolta rifiuti sia quello oggi in vigore. Cosenza merita ben altro. Non idee avveniristiche ma soluzioni efficaci che, in altri contesti, sono già consolidati esempi di buona gestione dei rifiuti.

E’ strano ad esempio che in una città così virtuosa e così all’avanguardia in tema di servizi, l’amministrazione non abbia pensato a meccanismi capaci di concepire una nuova e più equa Tari. Ci aspetteremmo soluzioni mirate a premiare i cittadini virtuosi proprio nello spirito della premialità per chi differenzia e quindi produce rifiuti riutilizzabili. Ancora ricordo le campagna con la quale si annunciavano risparmi e premi per i cittadini virtuosi. Dove sono finiti le promesse e gli impegni  per chi differenzia correttamente? Eppure non servirebbe molto. Basterebbero dei cassonetti, magari a scomparsa, con sistema di apertura controllata. Basterebbe avere le buste con l’identificativo a barre o le tessere con il microchip. Avvicinati ai cassonetti con lettore ottico – quello dei supermercati – questi, a seconda del rifiuto si aprirebbero consentendo l’inserimento del rifiuto. Lo stesso potrebbe essere addirittura pesato tanto da quantificarne l’entità. Lo scopo sarebbe quello di monitorare cosa produce una famiglia e se il suo rifiuto è riutilizzabile. Si arriverebbe ad una tariffazione puntuale con una modularità della quota variabile della tariffa TARI, che rispecchia il principio “chi più inquina, più paga” oppure “più differenzio, meno spendo”. Semplice soprattutto se è vero che nelle classifiche ambientali di Legambiente Cosenza è la prima città del meridione e la quinta in Italia. E allora cosa aspetta una amministrazione così illuminata a dar corso ad un servizio un tantino più decoroso ed efficiente di quello che vediamo ormai da anni per le nostre strade?Così facendo, niente più spazzatura davanti ai portoni, pulizia assoluta in cucina e per le strade, TARI più equa. Insomma tutti felici e contenti. Sarebbe veramente una città diversa nei fatti e non solo nelle classifiche».

 

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