DL sicurezza, il 13 dicembre assemblea pubblica al teatro Morelli

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COSENZA – «Gli effetti e le ricadute del Dl Salvini, che come sollevato da più parti presenta tantissimi rilievi di incostituzionalità, graveranno soprattutto su circa 40.000 uomini e donne con permesso di soggiorno per “motivi umanitari”, che in queste ore lasceranno, per ordine dei Prefetti, la prima accoglienza. Solo in Calabria- prosegue il comitato FieraInMensa- se ne stimano un migliaio. Ma creerà enormi incertezze per gli enti locali con una conseguente confusione amministrativa senza alcun beneficio per la collettività. Dunque perché migranti in regola a tutti gli effetti si ritroveranno per strada senza nessun tipo di tutela? E’ evidente che si vogliono restringere i diritti e le libertà degli individui per creare nuove forme di tensione sociale.
Non riscontriamo nessuna logica, inoltre, nello smantellamento del Sistema SPRAR, che ricordiamo, non potrà più accogliere né richiedenti asilo, né protetti speciali.
A chi in tutto questo tempo si è affannato a gridare il motto “prima gli italiani” diciamo che all’interno degli oltre 870 progetti inseriti nella Rete SPRAR lavorano quasi 15.000 italianissimi operatori, che nel corso degli anni si sono sottratti all’ondata emigratoria che investe il nostro Paese. Pertanto la drastica diminuzione dei posti SPRAR a favore di nuovi posti all’interno dei mega centri governativi avrà il risultato di favorire il malaffare nella gestione degli stessi, facendo ricadere grandi concentrazioni di migranti in territori già duramente colpiti dalla mancanza di un sistema di welfare adeguato. Emblematico è il caso del super appalto di 60 milioni di euro per la gestione dei servizi nel CARA di Crotone. Centro quest’ultimo, simbolo della famosa “accoglienza business” che più volte il Ministro Salvini ha promesso di smantellare. La strategia del ministro Salvini, e di tutto il pavido, silente e cinico carrozzone dei partiti di governo, ormai, è tristemente chiara: buttare in mezzo a una strada uomini, donne e bambini, creare un fittizio “disordine sociale” e preparare il terreno, così, per un ulteriore inasprimento delle disumane misure repressive e xenofobe, già impunemente messe in atto, nei confronti dei più deboli, migranti o poveri che siano.
Di fronte a quest’ondata di barbarie, chi, da anni, si impegna per la tutela dei diritti di tutti, l’accoglienza organizzata e spontanea, la solidarietà attiva, non piegherà la testa, ma, con ancora più forza, contrasterà la disumanità governativa, mettendo in campo forme e pratiche concrete di accoglienza e solidarietà, denunciando e, al tempo stesso, sopperendo alle mancanze e alle disparità istituzionali.
Facciamo appello alla società civile tutta, affinché si mettano in campo azioni di solidarietà concreta volte ad arginare, quanto più possibile, la barbarie messa in atto da questo decreto.
Costruiamo un modello di sicurezza che garantisca umanità, protezione, accoglienza, rispetto e futuro dignitoso per tutte e per tutti senza alcuna distinzione.

Insieme potremo:
– avviare progetti di accoglienza gratuita delle persone che saranno colpite da “fogli di via” e che resteranno nel limbo di uno stato senza welfare e senza diritti per loro;
– avviare progetti di accoglienza gratuita di persone a cui è stata riconosciuta la protezione umanitaria e che all’improvviso si troveranno senza alcun progetto di integrazione personalizzata. Combattere questo decreto vuol dire essere ancora una volta la Cosenza che accoglie come ha sempre fatto: con le associazioni, le parrocchie, i centri sociali, i cittadini, che insieme danno risposte di solidarietà e lottano per i diritti.
Combattere questo decreto vuol dire sposare una visione del mondo alternativa, una visione basata sulla condivisione, la lotta, l’autorganizzazione, la solidarietà.
Perché siamo e rimarremo indivisibili, fratelli e sorelle di sangue, il sangue vivo della dignità.Pertanto vi diamo appuntamento all’assemblea pubblica contro il DL sicurezza giovedì 13 dicembre alle ore 17.30 presso il Teatro Morelli di Cosenza».

 

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