COSENZA – Per Lorenzo Stranges contro la Garibaldina non è stata una partita come le altre. La sua Conflenti dista una manciata di chilometri da Soveria Mannelli (CZ) e domenica pomeriggio ha provato sensazioni particolari. «E’ vero – ammette l’allenatore della capolista -. E’ stato l’ultimo epilogo di un piccolo, modesto, derby personale iniziato tanti anni fa con la sfida del Reventino per antonomasia, Decollatura-Soveria, e proseguito negli anni, quasi sempre con lo stesso risultato, da avversario. Garibaldina-Morrone era un faccia a faccia inedito, sentito, importante per entrambe le compagini seppur con risvolti differenti di classifica».
La vittoria maturata per 3-1 a margine di un netto predominio territoriale, ha fatto però seguito alla volontà dei padroni di casa di non fermarsi dinanzi alle precarie condizioni del rettangolo di gioco.
«Era ai limiti della praticabilità e forse anche oltre. I giallorossi in questo modo hanno cercato di incanalare la contesa sui binari dell’agonismo e della forza fisica. La risposta della mia squadra, tuttavia, è stata eccellente».
Stranges aveva diverse defezioni, ma l’undici proposto lo ha ripagato fino in fondo della fiducia concessagli. «Eravamo falcidiati da infortuni, vedi Scarnato, e calciatori fondamentali per noi come il bomber Ferraro o Cordua non erano al meglio della condizione. Ribadisco: il collettivo ha risposto come meglio non poteva con la forza del gruppo e si è espresso da squadra vera. Questo grazie ai nuovi innesti De Luca, Maio, Casella, Calderaro e Crispino, tutti sugli scudi e guidati magnificamente dalla vecchia guardia rappresentata dai vari Bacilieri, Granata, Marchio e Piromallo».
Il tecnico della Morrone evidenzia anche un aspetto su cui a suo avviso c’è da migliorare.
«L’unico rammarico di un risultato un po’ striminzito contando le occasioni da rete avute, è l’aver incassato gol senza subire quasi mai un tiro in porta. Ciò è stato possibile a causa di un rigore dubbio, viziato da un fuorigioco netto segnalato dal guardalinee che aveva alzato la bandierina. Cosa rimprovero ai miei? Di non aver concretizzato le tante chance concesse dalla gara e che talvolta hanno esaltato il portiere avversario. A prescindere da ciò, tuttavia, abbiamo interpretato la partita come andava fatto: nella più assoluta umiltà e con tanto spirito di sacrificio. Bene, inoltre, aver messo da parte la tecnica, giocando col cuore senza rinunciare a manovrare quando se ne è presentata l’occasione».
Sui prossimi avversari
Stranges, dopo aver trascorso una settimana preparando il suo derby personale, ne vivrà un’altra in cui verrà catapultato nel prossimo turno di campionato con lo status di ex. «Spero che i ragazzi siano memori delle difficoltà dell’andata – chiude il tecnico della Morrone – Mi auguro che l’approccio alla gara con il San Fili avvenga con la stessa maturità di domenica e che il lavoro di questi giorni venga affrontato con la giusta attenzione e tensione agonistica».