“La città che apprende”, Bollino Blu per L’Università Popolare di Rende

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RENDE (CS) – A Rende continuano le attività dell’Università Popolare della Libera Età dell’associazione Auser, con una  grande novità; infatti pochi giorni fa a Torino, nell’ambito di una iniziativa  organizzata dall’Auser a livello nazionale intitolata “La città che apprende”, è stato conferito all’Università Popolare di Rende il “Bollino Blu” quale certificazione di qualità con la motivazione che la stessa, attraverso un continuo rinnovamento delle attività formative offerte, garantisce il rafforzamento di conoscenze e competenze culturali, l’arricchimento di interessi e di socialità nei corsisti, nonché l’integrazione con altre realtà culturali e sociali del territorio.

«Siamo contenti e orgogliosi perché questo “Bollino Blu” è il riconoscimento di una attività intensa e creativa, organizzata grazie al contributo assolutamente volontario di oltre trenta tra docenti e professionisti che condividono gratuitamente le proprie competenze, mettendole al servizio della comunità attraverso la realizzazione dei diversi corsi e laboratori che si svolgono quotidianamente presso la Biblioteca Civica di Rende, messa a disposizione del Comune. La cultura nel nostro paese è un settore attivo. Ce lo dice l’ultimo rapporto di Federculture di qualche giorno fa.   C’è però un grande divario tra la spesa sostenuta per la cultura al Nord Italia dove mediamente è superiore a 150 euro al mese e quella al Sud dove scende intorno ai 90 euro. La Calabria dove si spendono solo 67 euro è al penultimo posto.Questo è un problema grave, perché la cultura e la conoscenza sono la chiave del benessere delle persone e uno strumento di crescita della comunità; per questo riteniamo che nel nostro territorio si debba investire maggiormente sull’apprendimento continuo degli adulti, perché consente alle persone di tutte le generazioni, di fruire di una offerta culturale per meglio attrezzarsi nella vita contemporanea e interpretare i cambiamenti che oggi la società ci impone. Senza questi strumenti si rischia la solitudine e l’esclusione dalla vita sociale».

L’università Popolare, proprio perché è un sistema non formale di apprendimento, consente di sperimentare nuove vie e nuove opportunità di coinvolgimento degli adulti rendendoli protagonisti e parte essenziale del processo educativo, partendo dai loro bisogni e dalle loro esperienze, sviluppando consapevolezza, partecipazione e cittadinanza attiva.

«Auspichiamo che anche nella nostra regione venga recepita la legge 92 che già dal 2012 a livello nazionale prevedeva la costruzione in ogni territorio, di un sistema di educazione permanente e di reti territoriali integrate tra Istituzioni e Associazioni del Terzo Settore che operano in questo campo.E’ proprio in questo orizzonte di cambiamento, che come Università Popolare Auser continueremo a dar vita a piani operativi per l’apprendimento permanente capaci di incontrare piani di sviluppo economico e sociale a livello locale, convinti che la capacità di continuare a imparare sia una delle grandi sfide del nostro tempo».

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