RENDE (CS) – «Lavorare per l’inclusione delle persone con disabilità significa renderle partecipi della vita sociale e non farle sentire ai margini della società. Per far questo occorre sentire e incontrare i territori. Perché una cattiva inclusione è figlia di una cattiva cultura. Appare evidente, quindi, quanto siano importanti questi incontri che stiamo facendo in diverse città italiane».
Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega alla famiglia ed alla disabilità Vincenzo Zoccano non ha dubbi circa l’utilità del progetto itinerante, dal titolo “Noi diversamente uguali. Famiglia, lavoro, società. Per una società più inclusiva”, organizzato da Unisin, Sindacati dei bancari, e curato da Brunella Trifilio del Coordinamento nazionale Unisin Donne e Pari Opportunità, che toccherà Rende il prossimo 22 marzo, al palacultura “Giovanni Paolo II, in via Rossini, dalle 9,00 alle 13,00.
È la seconda tappa, dopo quella di Roma, e registrerà la partecipazione dell’onorevole Zoccano e di altri parlamentari e di rappresentanti di associazioni. Dopo i saluti dei sindaci di Cosenza, Mario Occhiuto, e di Rende, Marcello Manna, alla tavola rotonda, che sarà moderata dal caporedattore della redazione società di Rai News 24, Mariella Zezza, e l’apertura dei lavori affidata a Daniela Foschetti, Segretario nazionale Unisin Donne e Pari Opportunità, tanti saranno i relatori: Gino Mirocle Crisci, rettore dell’Università della Calabria; Francesco De Maria, presidente dell’associazione “Gianmarco De Maria”; Salvatore Cimmino, , di “A nuoto nei mari del globo”; Gennaro Cosentino, caposervizio della Tgr Calabria; Antonio Marsella, docente di sociologia all’Università di Lecce; Maria Pia Funaro, della fondazione “Lilly Funaro”; Maria Grazia Cianciulli, dirigente scolastico; monsignor Francesco Nolè, arcivescovo di Cosenza-Bisignano; Emilio Contrasto, Segretario generale Unisin; il parlamentare del Movimento 5Stelle Massimo Misiti e l’eurodeputato di Forza Italia-Partito popolare europeo Fulvio Martusciello.
«È fondamentale – dice il deputato 5Stelle Massimo Misiti – intervenire culturalmente per fare in modo che la disabilità non venga considerata una malattia. I procedimenti di inclusione sono importanti per evitare trattamenti differenti e degradanti tra persone. Stiamo lavorando in Parlamento per questo».