Educazione alla rete. Da Oppido l’idea dell’esame di coscienza digitale

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#esamedicoscienzadigitale

Oppido Mamertina (RC) – Un esame di coscienza digitale per vivere insieme  questo Tempo di Quaresima e riflettere sull’uso dei social, ormai parte della quotidianità che può riceverne beneficio o danno. E’ la proposta di S. Ecc. Mons. Francesco Milito.

 Un percorso quaresimale per analizzare i comportamenti su web e social e capire come essere più responsabili delle proprie azioni digitali, lì in quella rete sempre più spesso colma di insulti, odio, razzismo e fake news.

“Mi capita di citare il Vangelo durante le conversazioni in rete su temi importanti? il mio profilo social corrisponde alla mia personalità o è solo una proiezione di essa? Il tempo che passo sui social lo definisco tempo speso bene?”
Sono solo alcune delle domande del percorso che si riassume nell’hastag #esamedicoscienzadigitale. La proposta consiste infatti nell’offrire, il venerdì di ogni settimana, due aspetti legati all’ambiente digitale partendo da una riflessione introduttiva, seguita da alcune domande che possono aiutare ad un serio esame di coscienza, oggetto nel Sacramento della Riconciliazione, perché tutto ciò che si fa in rete è tangibile.
«Siamo nell’era dei social – scrive S. Ecc. Mons. Francesco Milito – questo progresso ha fatto credere di potere operare con la comunicazione in piena libertà e indipendenza senza controlli, con un esprimersi immediato e perciò spesso non meditato, impulsivo e per ciò talora offensivo e impreciso: un diritto esercitato arbitrariamente saltando i doveri del rispetto dell’altro. Libertà non sempre unita alla responsabilità. I risultati? Incommensurabili per un mondo più umano e vicino, o sempre più lontano dal senso religioso della vita».

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