Rende, approvata in Consiglio comunale proposta di legge su promozione e riequilibrio di genere

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foto del consiglio comunale

RENDE (CS) – E’ stata una lunga mattinata quella del Consiglio Comunale di Rende. Una lunga mattinata positiva per la maggioranza che sostiene il sindaco di Rende Marcello Manna. C’era da approvare il bilancio di previsione finanziario 2019-2021 e il bilancio è stato approvato.

Con l’astensione del consigliere comunale Elia, i 12 voti favorevoli e l’assenza dei cinque consiglieri comunali di Rcd, la partita si è chiusa.

Sono stati approvati anche gli altri punti all’ordine del giorno. Tra questi molto importante l’approvazione del progetto di fattibilità tecnica ed economica per la realizzazione del nuovo cimitero di Rende. Il consiglio comunale di Rende ha approvato anche la proposta di deliberazione di legge ad iniziativa del consiglio comunale recante misure di promozione e di riequilibrio di genere all’ interno della legge elettorale regionale presentata dalle assessore Petrusewicz, Artese e Pasqua ed illustrata dal avvocato.

«Con la fase di empasse in cui ci troviamo a livello regionale – ha affermato l’avvocata – ci è sembrato doveroso promuovere tale facoltà prevista in forza dell’ art. 39 dello Statuto Regione Calabria e della legge attuativa regionale (L.13/1983) recante “Misure di promozione e riequilibrio di genere all’ interno della legge elettorale regionale” che mira ad introdurre all’interno della legge elettorale regionale gli strumenti di riequilibrio di genere imposti dalla legge nazionale». «È una battaglia di civiltà prima che politica – ha concluso l’assessora – perché tali strumenti rappresentano la garanzia di non essere penalizzate in ambito decisionale. Quasi tutte le Regioni italiane si sono adeguate alla legge 20/2016 che introduce l’obbligo di introdurre questi strumenti di riequilibrio e la Calabria, purtroppo, rischia di essere il fanalino di coda per quanto riguarda il rispetto di elementari principi di parità previsti dalla nostra costituzione. Le donne calabresi meritano parità a livello rappresentativo: lo si chiede in maniera trasversale ed è ora di essere protagoniste della cosa pubblica».

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