LAMEZIA TERME (CZ) – Il Consiglio di Stato ha accolto la richiesta di sospensiva avanzata dall’Avvocatura dello Stato della sentenza del Tar, emessa lo scorso 22 febbraio, che annullava lo scioglimento del Comune di Lamezia Terme deciso nel 2017 per infiltrazioni mafiose.
La decisione del Consiglio di Stato sospende nuovamente il sindaco Paolo Mascaro, la Giunta e il Consiglio comunale e determina il rientro alla guida del Comune dei Commissari prefettizi. Immediata la reazione del sindaco Mascaro. «I miei legali – ha detto in una dichiarazione – hanno già inviato, ai sensi dell’art. 56 codice giustizia amministrativa, richiesta di audizione in qualsiasi momento, con preavviso di sette ore. Sono disponibile stasera, domani, in ogni istante. Non si può massacrare ancora una Comunità negando l’audizione del suo Sindaco. Lo Stato mi ha già negato colpevolmente l’ascolto, non ripeta ancora l’errore. Ascoltatemi, Lamezia merita rispetto».
MASCARO INIZIA LO SCIOPERO DELLA FAME
Va avanti lo sciopero della fame del sindaco di Lamezia Terme, Paolo Mascaro, contro la decisione del Consiglio di Stato di accogliere la richiesta del Governo di sospensiva della sentenza del Tar con cui era stato annullato lo scioglimento del Comune per condizionamenti mafiosi, con il conseguente ritorno alla guida del Comune dei Commissari prefettizi. «Ciò che sta accadendo – dice Mascaro – offende i principi più elementari della democrazia. La mia protesta ha lo scopo di sottolineare un’esigenza indifferibile: la legge sullo scioglimento dei Comuni per condizionamenti della criminalità va riformata con urgenza per introdurre un reale contraddittorio tra le parti.
L’attuale normativa presenta limiti molto gravi. Non c’è un solo atto della mia Amministrazione di cui mi sia stata contestata le legittimità. I Commissari, inoltre, non hanno mai revocato alcuna nostra delibera. In che cosa consiste, allora, il tanto sbandierato condizionamento mafioso che ha motivato lo scioglimento?».
Fonte Ansa, immagine di archivio